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Sono stati tre giorni di puro intrattenimento quelli che hanno accompagnato la prima edizione di “A Sa Biddobranesa”. A Villaurbana musica, danze, sapori e profumi della tradizione, gare di poesia e laboratori hanno trainato con successo la manifestazione, interamente svoltasi all’interno de Sa Butega de tzia Domantiglia, il 16, 18 e 23 dicembre. Il progetto rientra nell’ambito della concessione dei contributi per l'organizzazione di manifestazioni rientranti nel “Cartellone delle manifestazioni del turismo esperienziale”, previste dal bando della legge n.7 della Regione Sardegna.
“Il messaggio che vogliamo far passare è quello della salvaguardia delle tradizioni popolari, preservate tramite tutte queste attività. Per questo motivo, ogni giornata presenta anche delle attività collaterali, ovvero quelle laboratoriali, volte a far rivivere al pubblico, soprattutto il più giovane, le varie esperienze della tradizione”, ci aveva raccontato il presidente dell’associazione culturale Biddobrana, Daniel Meloni. Durante le tre giornate, presentate e svoltesi in lingua sarda, il pubblico si è riunito all’interno dell’antica bottega, assistendo ai vari spettacoli e ai laboratori.
A inaugurare la manifestazione, il 16 dicembre, è stato il Laboratorio di danze popolari, seguito dall’appuntamento con L’evoluzione musicale in Sardegna. Il 18 la mostra-mercato con Bottega aperta e successivamente il Laboratorio de mutetus e gara poetica a s’arrepentina. L’ultima giornata si è aperta con Tzipulas e binu nou, con l’assaggio delle zeppole sarde e del vino novello, ed è terminata con Dibattito e Concerto. Tre giornate all’insegna della tradizione e della salvaguardia di essa: “Cercheremo di valorizzare sia il patrimonio locale che quello regionale, in una sorta di confronto fra la tradizione villurbanese e quella degli ospiti che si esibiranno”, aveva rivelato, infatti, Daniel Meloni.
Il format di “A Sa Biddobranesa” è stato pensato per arrivare al pubblico in maniera più diretta, senza separarlo dall’artista ma, anzi, rendendolo parte dello spettacolo. Per questo l’evento non si è svolto in piazza, ma bensì in una vecchia bottega anni ’50. “Vogliamo arrivare al pubblico in maniera più diretta, informale, in un momento di condivisione, come fra un gruppo di amici”, aveva raccontato ancora il presidente dell’associazione, senza nascondere la sua preoccupazione per il progressivo allontanamento delle nuove generazioni dalla tradizione.
L’obiettivo, adesso, è quello di completare i tre anni previsti dal progetto regionale, per poi proseguire autonomamente nel percorso di diffusione della cultura locale, tramite appuntamenti volti a valorizzare la storia e il passato di Villaurbana e, più in generale, di tutta la Sardegna.