La storia di un’epoca e di un partito che, in un modo o nell’altro, ha segnato la politica italiana del secondo dopoguerra. “Il Nemico- Intrighi, sospetti e misteri nel Pci della guerra fredda” è il titolo del nuovo libro di Vindice Lecis che è stato presentato ieri 30 agosto, nel cortile del Centro sociale di Pozzomaggiore.

La serata rientra nelle attività di promozione culturale e libraria promosse dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mariano Soro, dalla Pro loco presieduta da Giommaria Spanu e dalla Biblioteca comunale gestita dalla Cooperativa “Pintadera”.

A fare gli onori di casa la Vice sindaca Lisa Mannu che ha portato i saluti istituzionali. Subito dopo, grazie anche alla brillante conduzione di Lucia Cossu, Lecis ha ripercorso le fasi che lo hanno portato alla stesura di quest’opera che racconta le vicende, ma anche i misteri oscuri del Partito Comunista Italiano degli anni cinquanta, legato in modo particolare alla figura del Segretario di Palmiro Togliatti.

Come ha specificato lo stesso Lecis, si tratta di un romanzo in cui vengono ripercorsi alcuni episodi legati a quell’epoca. «Si tratta di una ricostruzione –  ha sottolineato – perché gli anni cinquanta, come tutta la storia repubblicana, hanno molte zone d’ombra». 

Citati anche due episodi: l’installazione di alcune microspie (diecembre 1951), su indicazione di  Edoardo D’Onofrio (capo dell’Ufficio quadri), e Pietro Secchia (Responsabile della Commissione d’organizzazione), nell’abitazione di Togliatti, con l’obiettivo di controllare la sua compagna, Nilde Iotti; il secondo (agosto 1950) riguarda l’incidente stradale in cui rimase coinvolto lo stesso Segretario che, alcuni mesi dopo, fu operato d’urgenza. 

Un «incidente sospetto» che indusse Togliatti a chiedere un’inchiesta approfondita in quanto il suo medico sostenne che si trattasse di un avvelenamento. Il protagonista dell’opera è un personaggio inventato, Antonio Sanna, membro dell’Ufficio quadri che a trent’anni, si trova a fare una scelta di vita. 

«Quello che mi interessava era quello di riportare la vita e le passioni dell’epoca» – ha aggiunto Lecis. Dal 1946 al 1952 circa 50mila iscritti al Pci hanno partecipato alle scuole di Partito. La politica era una scelta di vita. Il paese, che stava rinascendo dalla disgrazia della guerra e dal Fascismo, stava scoprendo la Democrazia».

Un libro realizzato grazie anche alla consultazione di importanti documenti d’archivio, molti dei quali inediti, tra cui le schede dell’Ufficio quadri. L’occasione è stata propizia per fare un excursus sulla storia recente del Pci: l’epoca di Enrico Berlinguer, il compromesso storico, il 1968, lo strappo con Mosca. La serata si è conclusa con un rinfresco offerto ai presenti.