PHOTO
Sulle colline del Monte Limbara, nel versante est dell’agro di Berchidda, sorge a Campos il vigneto che dà vita a Càlibri, un nome che racchiude in sé amore, tradizione e precisione.
Quest’oggi vogliamo conoscere meglio questa piccola produzione e raccontarvi la storia di Pietro Calvia e Stefania Brianda, marito e moglie, il cui nome Càlibri nasce proprio dall’unione dei loro cognomi.
Come e quando nasce l’azienda?
“L’Azienda Càlibri nasce poco più di un anno fa dopo diversi anni di studio e ricerca del prodotto da realizzare.
Circa tre anni fa, per diverse circostanze, ci ritrovammo a dover vinificare delle uve di Vermentino di Gallura Docg. Fu allora che prese vita il progetto di creare una nostra bottiglia che rispecchiasse la nostra idea di vino e di amanti del vino.
Nel maggio 2019 arriva Coro - Vermentino di Gallura Docg, grazie anche al supporto delle nostre grafiche che ci hanno ben rappresentato con il loro lavoro.”
Come e quando nasce la vostra passione per il vino?
“La passione per il vino ci ha molto legato nel corso di questi 11 anni di coppia. Abbiamo sviluppato curiosità e amore allo stesso tempo, sia per la coltivazione e lavorazione delle uve sia per le sensazioni trasmesse da un buon bicchiere di vino, che sono poi cresciute e ci accompagnano tuttora.”
Come sono divisi i vostri compiti?
“Pietro si occupa naturalmente della parte tecnica. Ha una forte passione per la coltivazione e la cura del vigneto. E l’impegno lo ha sempre ripagato.
Io invece gestisco la parte amministrativa, burocratica.
Insieme ci occupiamo dell’aspetto commerciale, che non è certamente facile.
Ci piace però proporre i nostri prodotti presentandoci al cliente e cercando di trasmettere la nostra passione.”
Attraverso i vostri vini come volete raccontare la Sardegna?
“Raccontiamo la Sardegna di due giovani che vogliono realizzarsi. Che credono in un progetto comune per il quale hanno investito vita e denaro. Che realizzano piccoli numeri ma lo fanno col cuore puntando naturalmente sulla qualità del prodotto che valorizza la nostra terra.”
Descrivete i vostri vini a chi magari deve assaggiarli per la prima volta? Partendo da tre aggettivi
“Il Vermentino Coro: marino, elegante, fresco.
Un vermentino che sa di mare. Non stanca il palato ed è piacevole sia come aperitivo sia per accompagnare pasti di carne e pesce.
Il Rosso IGT Coro, nuovo prodotto che sta per arrivare: importante, deciso, forte. Rispecchia i sentori di un terreno da disfacimento granitico, con eccezionali sfumature, profumato e di carattere allo stesso tempo.”
C’è più tradizione o innovazione nei vostri vini?
“C’è sicuramente equilibrio tra tradizione e innovazione. I vigneti vengono proprio coccolati e seguiti in modo preciso, quasi maniacale. La piccola produzione ci permette di selezionare le uve tra quelle più belle e adatte, in base anche alla posizione, all’esposizione al sole e ai venti. La lavorazione dei vigneti viene effettuata manualmente come anche la raccolta delle uve. Le stesse vengono adagiate in cassette fino alla lavorazione con macchine a pressatura soffice e poi immesse in contenitori di acciaio a temperatura controllata. Questo permette, soprattutto al Vermentino, di mantenere i profumi e le caratteristiche che lo contraddistinguono.”
Parliamo dell’etichetta dei vostri vini, che personalmente trovo raffinata ed elegante. Una componente importante per il consumatore. Cosa avete voluto trasmettere con le vostre?
“A nostro avviso l’etichetta ha un ruolo fondamentale. Per noi era molto importante che fosse semplice ed elegante allo stesso tempo. Le nostre grafiche sono state bravissime a rappresentarci; hanno subito capito dai nostri racconti e dalle nostre parole quello che avremmo voluto trasmettere. Un lavoro molto accurato. Eleganza che non contrasta con umiltà, principio fondamentale che ci è stato insegnato dalle nostre famiglie e che ci caratterizza pienamente. Un ottimo lavoro è stato fatto anche per la nuova etichetta del rosso che uscirà a breve. Seguiamo comunque la stessa linea, quindi un’etichetta elegante che veste un vino importante, di carattere.”
A chi si rivolgono i vostri vini?
“Come già anticipato Càlibri è una piccola produzione. Visti i numeri non possiamo essere dappertutto, per questo vogliamo dedicarci principalmente a enoteche, wine bar, ristoranti. Sfruttiamo inoltre il canale dell’e-commerce che oggi è molto importante.”
Attualmente com’è il mercato dei vini?
“È un mercato in continua evoluzione, tosto. Mi piace l’idea che piccoli produttori come noi vogliano osare e dare vita a nuovi progetti. Bisognerebbe aiutarsi, creare delle reti di impresa, non farsi la guerra. Noi sosteniamo i piccoli produttori che rappresentano tantissime realtà, la voglia di arricchire la nostra terra e di far conoscere il cuore della Sardegna.”
Quali sono i vostri obiettivi?
“Abbiamo realizzato le nostre due etichette e siamo veramente felici. Ci siamo impegnati con grandi sforzi e non pochi sacrifici. Certo non è facile farsi spazio ma credo sia necessario seguire una linea che rappresenti noi stessi, il valore che abbiamo dato al nostro vino e che vorremmo fosse recepito.”
Qualche progetto futuro?
“Crescere e accogliere. Vorremmo che tutti i curiosi, appassionati e non, venissero a trovarci per godere di questi posti meravigliosi che abbiamo. Per conoscere la nostra storia e sorridere della nostra passione mentre raccontiamo. Vorremmo emozionare con un buon bicchiere di vino.”