Bullismo s. m. [der. di bullo]. – Comportamento da bullo; spavalderia arrogante e sfrontata. In partic., atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate spec. in ambienti scolastici o giovanili (Treccani)

Se un tempo il bullismo veniva giustificato o in qualche modo sminuito – quasi un normale rito di passaggio all’età adulta – negli ultimi decenni si sta iniziando a percepirlo come un problema, grave e sempre più comune. L’azione del bullo è di solito accompagnata da un certo numero di spettatori che – spesso per paura di diventare bersagli a loro volta – tendono ad assecondarlo con l’indifferenza o, peggio, con la derisione pubblica: una grave umiliazione che taglia come una lama e annulla la dignità della vittima.

La tecnologia e l’informatizzazione hanno poi segnato la nascita dei social network, dando modo al bullismo di insinuarsi nella rete, cambiando abito e nome (cyberbullismo), ma provocando forse anche più danni, come la diffusione virale dei video contenenti quelli che oggi vengono classificati come veri e propri reati.

In tutte le sue forme, il bullismo si porta dietro una pesante catena di conseguenze e ferite, fisiche, ma soprattutto psicologiche. E se da una parte c’è la vittima, umiliata, sottomessa, derisa, dall’altra c’è il bullo che spesso è o è stato a sua volta vittima, con trascorsi difficili e sofferenze nascoste. Gli studi su queste tematiche rivelano che spesso il bullo – pesantemente condannato e biasimato dall’opinione pubblica – non si rende neanche conto di ricoprire quel ruolo e le forti reazioni (spesso aggressive) non fanno altro che alimentare un circolo vizioso in cui violenza chiama violenza.

Un importante progetto in corso che si occupa del bullismo da un’interessante prospettiva è: “IO BULLO – cronaca di vita e cyberbullismo” con la regia di Christian Castangia. Promosso dall’Associazione Socio-culturale Tutto Cambia in collaborazione con la ditta di fotografia e video produzione Lux Photo Art, Claudia Giuseppetti (fotografia e riprese) e Alessandro Pintus (riprese e montaggio), il corto ha attirato l’attenzione di diverse scuole della regione che ne hanno chiesto la proiezione nell’ambito di una giornata di confronto e sensibilizzazione sul delicato tema del bullismo.

Christian Castangia: « Attraverso questo cortometraggio si intende proporre una campagna di sensibilizzazione intorno alla tematica del bullismo per aumentarne la consapevolezza, fare prevenzione e offrire strumenti atti a riconoscere il danno emozionale, psicologico e fisico che può prodursi nelle situazioni di bullismo. Lo scopo del progetto è determinare un coinvolgimento emotivo attraverso l’utilizzo dello strumento filmico (cortometraggio), nei vari Istituti del territorio. »

Il primo coinvolgimento emotivo è stato proprio quello di chi ha lavorato al progetto trovandone un’importante occasione di crescita personale e professionale. E l’invito