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Ieri la deputata Francesca Ghirra (Alleanza Verdi e Sinistra) ha chiesto alla Camera un’informativa urgente del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla situazione dei CPR e in particolare sul centro migranti di Macomer.
“I CPR sono luoghi di degrado, sofferenza e abbandono, in cui vengono violati i diritti fondamentali delle persone e devono essere chiusi. È fondamentale – ha detto la parlamentare - che il Parlamento e il Paese siano messi a conoscenza di come i migranti vengono trattati da questo governo perché si cambi definitivamente rotta”.
Una richiesta che arriva tre giorni dopo un sopralluogo effettuato dalla stessa deputata insieme a una delegazione della rete “Mai più lager - NO ai CPR” e della “Associazione Naga – Milano” e due giorni dopo l’incendio divampato nei locali del Centro e che ha messo a rischio l'edificio e la vita dei 48 migranti ospiti della struttura.
Ghirra chiede chiarimenti e spiega: “Un incendio pare di natura dolosa, su cui stanno indagando le forze dell’ordine, che ha reso inagibile parte della struttura e comportato l’installazione di tende per l’alloggio degli ospiti, come vengono ipocritamente chiamate le persone che vi sono trattenute. Per quanto tempo dovrà protrarsi questa situazione? I migranti potranno essere trasferiti altrove o dovranno rimanere a lungo in questa condizione? Sa che tutti i Cpr sono strapieni Presidente? perché questo sistema schifoso non funziona e quindi non è neanche possibile trasferirli altrove. Non sarà il caso di strutturare un sistema più degno e rispettoso dei diritti delle persone?”.
La deputata parla poi del sopralluogo: “Il CPR di Macomer, che sabato scorso ho visitato, a seguito di segnalazioni e di gravi episodi di violenza, era un carcere di massima sicurezza, che, oltre a essere del tutto inadeguato a ospitare gli stranieri in attesa di un ipotetico rimpatrio, presenta gravi caratteristiche di obsolescenza e incuria. La struttura è articolata in 3 blocchi, che possono ospitare sino a 50 persone, che alloggiano in celle aperte da 2 o 4 posti, senza spazi comuni adeguati. L'assenza di attività e di qualunque altro materiale, quale cellulari, computer, libri, quaderni o persino penne, rende la permanenza insopportabile, a causa di malessere e tensione. Alcune delle persone migranti incontrate durante il sopralluogo presentavano seri problemi di salute, del tutto incompatibili con la permanenza nella struttura, sia di tipo fisico che psichiatrico. Ma al momento, nonostante l'autorizzazione dei pazienti, non è stato possibile consultare le cartelle mediche, così come non è stato possibile prendere visione del piano antincendio e del registro degli eventi critici”.
La parlamentare ha infine affermato tra gli applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra: “I CPR sono lager in cui vengono violati i diritti fondamentali delle persone. Sono luoghi di degrado, sofferenza e abbandono, che non servono a nulla nell'affrontare concretamente le sfide strutturali dei fenomeni migratori e debbono essere chiusi. Aver prolungato la permanenza al loro interno fino a 18 mesi è una scelta folle e disumana, così come pensare di realizzare nuove strutture o ampliare quelle esistenti. Chiudeteli. Bisogna solo chiuderli. Faremo senz'altro un esposto affinché siano verificate le condizioni del CPR di Macomer e un'interrogazione al Ministro, ma è fondamentale che quest'Aula e il Paese siano messi a conoscenza di come i migranti vengono trattati da questo Governo, affinché si cambi definitivamente rotta”.