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La violenza contro le donne è un fenomeno che lega epoche diverse e luoghi lontani, tuttavia impregna la realtà che viviamo in modo inammissibile. Una violenza che si perde quindi nella notte dei tempi, manifestazione di una cultura che, nonostante decenni di emancipazione, considera la donna una proprietà del maschio. Un oggetto da poter usare esercitando un potere assoluto su di esso perché: “Non mi capisce” “Non voglio perderla” “la amo più della mia vita, o mia o di nessun’altro”
Ogni anno, quando arriva la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ci soffermiamo a riflettere, ancora di più, sul fatto che tale violenza è una profanazione dei diritti umani in tutto e per tutto . Un sopruso, conseguenza della discriminazione contro il genere femminile, che esaspera le disuguaglianze di genere. ma perché l’ondata di follia criminale non accenna a finire? E soprattutto perché ancora sentiamo parlare di delitto passionale o amore criminale? Il termine delitto non può, in alcun modo, associarsi a “passionale” e tanto meno il termine amore a “criminale”.
Femminicidio. Punto e basta.
Neanche a dirlo, nel mondo occidentale la maggior causa di mortalità femminile è per mano di un uomo. In Italia 109 donne uccise dall’inizio dell’anno, una ogni tre giorni. Non è semplice trovare una spiegazione a tutto questo.
Ne abbiamo parlato con Suor Maria Assunta del Monastero delle Carmelitane scalze perché l’opinione di una donna consacrata può aiutarci a leggere il fenomeno della violenza sulle donne con una diversa chiave di lettura. La madre Priora ci ha accolto con una gentilezza e una cortesia non comuni.
Suor Maria Assunta, nasce a Ozieri (SS), fin da piccolissima sente dentro una vocazione che la spinge ad aiutare il prossimo, essere una guida e cercare le risposte alle grandi domande della vita. A 13 anni legge la storia di Santa Teresina di Gesù bambino e del volto Santo, la patrona delle missioni. Una suora carmelitana rimasta in clausura dai 15 ai 24 anni senza mai uscire, la sua storia la entusiasma e diventa la Santa che la accompagnerà per tutta la vita. Studia e diventa un medico, ma in lei non si placa il desiderio di conoscere la parola di Gesù e di tramandare agli altri l’amore incondizionato che lui le regala: “All’inizio ho avuto i miei momenti di incertezza, mi sono chiesta se stavo fuggendo da qualcosa; dalla vita, dalla società o dal matrimonio. La risposta è stata un no deciso e ho compreso il percorso che dovevo intraprendere. Sono felice e non mi sono mai pentita della mia scelta, più si sta con Gesù e più ci si sente complete e nella pace. Sono addolorata per le donne che subiscono violenza” prosegue la Madre Priora per rispondere alla nostra domanda sul tema di oggi. Il tono della sua voce è pacato, ma sicuro.
“La donna è la matrice della vita, colei che fa bello il mondo, portatrice di bellezza, tenerezza e compassione. Vuole essere sempre sposa e madre, semplicemente è amore. Purtroppo, spesso viene considerata un oggetto e alcuni uomini si sentono in diritto di infierire ed esercitare su di lei un potere che non hanno, essi confondono il bene e l’affetto con il possesso e questo rende tutto più complicato. L’amore è un donare e ricevere; è protezione non certo prevaricazione. E’ doveroso educare i giovani al rispetto e insegnare loro che la libertà, quella dell’anima, deve essere la parola d’ordine di ogni vita. Chi si rende responsabile di un femminicidio compie un atto di grande violenza da condannare e noi condanniamo l’azione, ma la persona che compie quell’azione, seppur abominevole, è sempre figlia di Dio. E’ difficile da comprendere, ma io da cristiana sono chiamata al perdono. Per tutti c’è la possibilità di redenzione perché Dio ama tutti allo stesso modo"
Suor Maria Assunta lascia la porta aperta al perdono ma, al tempo stesso, ribadisce con fermezza che il mondo femminile deve reagire: “Le donne devono essere libere e non schiave di paure e violenza, non sono l’oggetto di nessuno e nessuno le possiede . Chi subisce soprusi fisici e psicologici dai mariti, dagli ex fidanzati o da uomini prepotenti e dispotici deve reagire, chiedere aiuto alle istituzioni e ricorrere a tutte le proprie forze per tornare a vivere nella serenità e nella felicità del cuore. Tutte le donne in difficoltà non devono mai essere lasciate sole. La lotta contro la piaga della violenza sulle donne deve essere una priorità a livello mondiale".
Dal Monastero delle Carmelitane scalze di Nuoro che ci ha avvolto con la sua carismatica imponenza, ringraziamo e salutiamo la madre Priora che sempre con il sorriso e con una dolcezza infinita ci ha invitato a riflettere infondendoci speranza e coraggio.
“La non violenza conduce all’etica più alta, che è l’obiettivo di tutta l’evoluzione. Fino a che non smetteremo di fare del male agli altri esseri viventi, saremo sempre dei selvaggi”.
(Thomas Edison)