Un nuovo atto intimidatorio nei confronti del sindaco di Bonarcado Francesco Pinna, già in passato fatto oggetto di minacce da parte di ignoti.

A darne notizia è lo stesso primo cittadino sulla pagina Facebook del Comune. "Ci sono delle cose che non possono passare sotto silenzio - si legge in un lungo posto -, non si può tacere su quello che sta accadendo nella nostra comunità a seguito di un processo avviato nel 2018 e già da allora osteggiato in tutti i modi fino ad arrivare all’intimidazione con la scritta sul muro del cimitero del mio nome, quello di un assessore e di un cittadino bonarcadese con tanto di croci annesse dopo che in Consiglio Comunale era stato appena approvato il Piano di Valorizzazione delle Terre Civiche che conteneva, fra l’altro, anche il Regolamento per la gestione, il tutto presentato già in un incontro pubblico nel mese di giugno".

"Ora la storia si ripete a seguito dell’approvazione in Giunta dell’avviso pubblico e delle tariffe per l’assegnazione dei terreni nelle località di Pabarile, Pranos e Sos Mulinos. Qualcuno nella serata di giovedì scorso ha pensato bene, in segno di ammonimento, di appendere delle viscere di animale al cancello del mio oliveto situato a un centinaio di metri dall’ingresso del paese. Quest’azione intimidatoria, di cui ora si stanno occupando le forze dell’ordine, come quella del settembre 2018 è la diretta conseguenza di un clima avvelenato ad arte, che trova sfogo e cassa di risonanza sui social network dove viene alterata la verità, anche documentale, per suscitare odio sociale contro gli Amministratori e principalmente contro il Sindaco, rei di andare contro gli interessi dei bonarcadesi".

"Tutto il contrario di quello che sono state sempre le nostre intenzioni, ovvero ottemperare a quanto previsto dalla Legge Regionale n° 12 del 1994 tutelando gli interessi dei cittadini facendo in modo di dotarli di un diritto reale come un contratto di affitto, che scongiurasse quanto previsto all’art. 22 della L.R 12/94 che prevede al comma 1 “Entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge i Comuni devono promuovere le azioni necessarie per il recupero dei terreni comunali ad uso civico, il cui accertamento sia già avvenuto con decreto dell'organo competente, che risultino abusivamente occupati o detenuti senza titolo valido” e al comma 2 “In difetto vi provvede, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro - pastorale, la Giunta regionale mediante la nomina di un commissario ad acta”.

"Perciò - prosegue il sindaco nel suo sfogo - sia chiaro una volta per tutte, noi non abbiamo mai voluto e non vogliamo togliere il godimento delle Terre Civiche ai bonarcadesi, al contrario abbiamo sempre lavorato per tutelarne i diritti tant’è che NESSUNO verrà privato dei terreni che ha finora condotto, purché stipuli un regolare contratto d’affitto e a NESSUNO verrà negato il diritto di avere un terreno da coltivare fra le particelle libere o se vorrà una concessione per realizzarne una nuova, laddove è previsto che possano esistere. E allora il problema dov’è? Nei 0,2 centesimi a mq che costerà all’anno l’affitto dei terreni quando è previsto che gli introiti delle Terre Civiche devono tornare in beneficio ai cittadini con la realizzazione di opere sia negli stessi terreni che nel centro abitato? Veniamo falsamente accusati di non aver coinvolto la popolazione quando invece abbiamo organizzato ben 2 incontri pubblici e a seguito del secondo abbiamo ricevuto una delegazione di cittadini e modificato il Regolamento di utilizzo venendo incontro alle loro richieste. Ci siamo sempre resi disponibili a fornire dettagli e informazioni a chiunque le ha chieste ma nonostante tutto, circolano ancora menzogne costruite ad arte solo per screditare la nostra azione amministrativa e che portano come risultato le azioni intimidatorie del 2018 e questa ultima di giovedì scorso".

"Da bonarcadese mi vergogno che l’autore di questi gesti possa annoverarsi fra i miei concittadini, da sindaco invece mi amareggia riscontrare l’indifferenza con cui si accetta che in una società civile questo possa avvenire, quasi si tratti di una sorta di effetto collaterale dell’incarico ricoperto per il quale non esiste comprensione umana né empatia".