“Militari in assetto antinucleare, misuratori di radioattività, un metro di corridoio per campionamenti radioattivi fatti in casa, nessuna bonifica. Vietato mettere piede nell’area colpi interdetta a chiunque. E poi la civiltà nuragica spianata a colpi di ruspa, con i sacchetti di sabbia dove sparare ancora posizionati sui nuraghi demoliti".

Lo ha detto stamane il deputato di Unidos Mauro Pili illustrando i risultati della visita ispettiva all’interno della base di Teulada durata oltre 5 ore e che ha consentito di analizzare gran parte delle questioni più gravi interne al poligono. 

"A Teulada ambiente e archeologia devastati da uno Stato violento che se ne frega altamente della Sardegna e del suo patrimonio naturalistico e archeologico - prosegue Pili -. Dentro la base un giacimento storico nuragico senza precedenti fatto a pezzi con l’uso indiscriminato di mezzi pesanti e non solo. Tra i nuraghi missili e postazioni di armi da fuoco. Lo scenario che si presenta a chi batte palmo a palmo la base di Teulada è quello da una parte apocalittico della penisola interdetta dove da oltre 50 anni si sparano i missili più cruenti e devastanti, con le sostanze più segrete e più devastanti per arrivare a decine di nuraghi e villaggi prenuragici di cui l’intera area è costellata. Tutto questo è semplicemente inaudito anche perché dei 7.200 ettari della base appena un decimo è effettivamente utilizzato per le esercitazioni a fuoco. L’occupazione è solo funzionale ai giochi di guerra delle industrie belliche e dei loro soci in affari. Tutto questo non può essere tollerato oltre. La devastazione ambientale e archeologica è un reato e deve essere perseguito senza se e senza ma. Con azioni civili per il risarcimento dei danni non solo ambientali e archeologici”.

 

"ASSETTO ANTINUCLEARE E IL FALSO DI STATO NESSUNA BONIFICA A TEULADA, SOLO FUMO"

“Se due giorni fa non avessi denunciato l’arrivo a Teulada di un gruppo del Reggimento Nucleare Batteriologico e Chimico (NBC) nessuno avrebbe saputo niente. Tutto ciò perché il solerte ufficio stampa del Ministero divulga solo ciò che è propaganda e solo dopo che tali fatti vengono resi pubblici dal sottoscritto tentano maldestramente di manipolare la realtà. A Teulada non è in corso nessuna bonifica. Non esiste nessun piano di bonifica. E’ accertato che gli uomini in divisa antinucleare sono lì solo per tentare di aprire un corridoio all’interno della penisola interdetta. Tutto questo, nella realtà, lascia comprendere la gravità della devastazione ambientale e dell’elevatissimo rischio che hanno corso tutti i militari impegnati nelle esercitazioni in quell’area. Per quale motivo oggi ci sono militari che operano con tutte le precauzioni antiradioattive e invece in quell’area e nella stessa fase di utilizzo di quegli armamenti non si tutelata prima di tutto la salute dei militari. Oggi si tenta di entrare nella penisola interdetta con tanto di rilevatori radioattivi quando si entra e si esce da quei luoghi apocalittici dove sono migliaia i missili di ogni genere sparati impunemente con l’obiettivo di demolire quel tratto di costa e sperimentare le armi più efferate. Per comprendere la gravità della situazione basti un solo dato. I militari del genio di Macomer e quelli servizio Nucleare Batteriologico e Chimico, in tutto un centinaio di uomini, sono giunti in quell’area il 25 agosto scorso e ad oggi il fronte aperto è di un metro di larghezza e di un metro e mezzo di lunghezza. Praticamente niente rispetto alla vastità della penisola interdetta. Obiettivo è quello di aprire, o tentare di farlo, un corridoio che consenta prelievi di terreno al fine di valutare il grado di inquinamento dell’area e proseguire nell’inchiesta avviata dalla magistratura cagliaritana sul poligono”.

“Il comando della base di Teulada nega totalmente l’ipotesi di sequestro delle aree da parte della Magistratura e di fatto smentisce le parole pronunciate in commissione Difesa dal capo di stato maggiore che aveva parlato esplicitamente di sequestro delle aree, fatto che secondo l’ammiraglio Mantelli vietava l&rsq