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Quando si spegne una giovane vita appassisce qualcosa in ognuno di noi.
Il dolore arriva come un pugno all’improvviso, come uno squarcio che lascia i lividi dentro.
“A 13 anni si ha tutta la vita davanti e un mare di felicità che ti aspetta”: scriveva un padre al figlio, nel giorno del suo ultimo compleanno.
Non è andata così.
Oggi è stato il giorno dell’addio e una pioggia incessante di lacrime ha bagnato il lungo e silenzioso corteo.
L’abbraccio intenso di una folla immensa si è stretto intorno a un uomo e una donna impietriti dalla disperazione, alle piccole sorelle, agli affetti più cari.
I volti rigati sono il segno evidente di un amore generoso e totale che Francesco ha saputo catturare, con la sua fragilità, con il coraggio della paura, con la tenerezza che avremmo voluto potergli dimostrare.
Quando una giovane vita si spegne la sofferenza diventa partecipazione, il lutto è di tutti e le parole non servono a dire quello che il cuore non ha più voglia di sentire.
"Lascia che sia fiorito, Signore, il suo sentiero
Quando a te la sua anima dovrà riconsegnare.
Quando verrà al tuo cielo, là dove, in pieno giorno, risplendono le stelle".
Vola nel vento, piccolo uomo.