368milioni di euro e una crescita del 32,4%.

Sono questi i dati relativi alle esportazioni 2015 delle imprese artigiane, medie e piccole in Sardegna.

 

“I nostri prodotti piacciono e vanno promossi, valorizzati e tutelati. La Sardegna deve diventare un “laboratorio” di nuove piccole imprese in questi settori trainanti”, afferma Folchetti, il presidente della Confartigianato Sardegna.

 

 

Numeri molto positivi che però rappresentano, purtroppo, solo il 7,8% di tutte le esportazioni del sistema produttivo dell’isola.

L’analisi condotta rdall’Ufficio Studi di Confartigianato sull’export in Sardegna ha preso in considerazione i 9 settori dove è più alta la concentrazione delle MPI (medie e piccole imprese, ovvero artigianato) propense a vendere i propri prodotti all’estero ovvero alimentare, articoli in pelle e simili, abbigliamento, pelle e pelliccia, prodotti in metallo, altre manifatture, tessili, mobili, legno, stampa e riproduzione di supporti registrati.

 

La miglior performance in termini di percentuale è stata registrata in Ogliastra (+1888,8%), seguita da Carbonia-Iglesias con +109%. Negativo invece il trend della provincia di Villacidro-Sanluri: -75,2%.

 

“Questi dati positivi si uniscono a quelli dell’agroalimentare – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - e significano che la Sardegna può anzi deve, diventare un “laboratorio” di nuove piccole imprese che in rete tra loro possano sfruttare i settori trainanti per una vera crescita economica della Sardegna”.