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Esasperato, non riesce a contenere il suo dolore, un rimorso che fa male, ma anche per lanciare un grido di dolore e disperazione che arriva dalle campagne: così l'allevatore che qualche giorno fa aveva ucciso con un forcone una volpe e postato il macabro video su Facebook, esce allo scoperto: “E’ stata una cavolata – dice il pastore – me ne pento e chiedo scusa a tutti”. Ha raccontato in esclusiva, al microfono del giornalista-inviato di Videolina, Graziano Canu, il suo sdegno personale. Ma ha anche spiegato le ragioni del gesto estremo.
Un ovile pieno di carcasse di animali, pecore e agnelli, la morte di 60 pecore costituiscono il mancato sostentamento della famiglia, ma secondo l’allevatore lo sterminio delle greggi da parte dagli animali selvatici vuol dire non poter più campare.
La gente però è indignata – domanda il giornalista Canu al pastore: “Chiedo scusa, profondamente scusa, ho ferito la sensibilità di tantissime persone – ammette ricordando l’uccisione del povero animale - apriamo un tavolo di discussione, Regione, Forestale, animalisti. Non avrei alcun problema nel farmi vedere. Ho accettato l’intervista per dire che ho sbagliato io, personalmente, non i pastori sardi, ma soltanto io, esasperato da questa strage di agnellini, per noi significa una perdita enorme”.
Intanto però la vicenda che ha lasciato migliaia di persone incredule, avrà un epilogo davanti alla magistratura: le indagini, portate avanti dagli investigatori della Digos e della Forestale di Nuoro che operano per competenza, daranno presto un nome e un cognome all’autore pentito del singolare gesto di violenza.