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Dal 29 giugno al 7 luglio il paese di Olmedo apre le porte alla XXV mostra del pane.
Per l’occasione, la Pro loco del comune in provincia di Sassari tiene a far conoscere a tutti alcuni aspetti importanti e significativi sulla situazione della panificazione in Sardegna.
“Il consumo del pane prodotto artigianalmente con fermentazione naturale (con madre?acida) viene accolto con sempre maggiore favore da parte del consumatore della Sardegna, soprattutto?quello in età adulta.?Non viene più accettata indiscutibilmente l’offerta di un pane “omogeneizzato” nella sua struttura?organolettica (a causa della fermentazione con lievito di birra utilizzata per tutte le tipologie di pane), ma?viene sempre più ricercata anche un’offerta di pane diversificata oltreché nella forma anche nel gusto e?nelle varie percezioni organolettiche.?I risultati della ricerca scientifica nel campo della panificazione (in particolare, la ricerca microbiologica alla?quale partecipa attivamente anche l’Università degli Studi di Sassari) assicurano con sufficiente chiarezza?che la lievitazione naturale con madre acida permette di ottenere un prodotto più salutare rispetto al pane?prodotto con lievitazione mediante lievito di birra e più interessante e attraente nelle varie percezioni?organolettiche.?Ma la salubrità e la bontà del pane derivano innanzitutto dalla qualità della materia prima che è costituita?dai prodotti della macinazione del grano duro (semola, semolati, etc.) i quali a loro volta dipendono dalla?qualità del frumento.?In questo senso il grano duro prodotto in Sardegna assicura una qualità sicuramente buona e?particolarmente adatta alla panificazione a lievitazione naturale.?I risultati della ricerca da parte delle agenzie regionali Laore e Agris sulla produzione di grano duro in?Sardegna e sulla possibilità di costruire una filiera di qualità “dal grano al pane” danno sufficiente garanzia?sui risultati che si possono ottenere dalla scelta di valorizzare i prodotti sardi.?Oggi anche il consumo del pane deve essere inserito nel contesto dei rapporti di una società?industrializzata, e quindi la qualità deve essere coniugata con la quantità che dovrebbe assicurare il?consumo del bene di qualità da parte della maggioranza della popolazione presente nel territorio isolano.?Da questo scaturisce la necessità che la qualità del pane prodotto da grano duro della Sardegna e a?lievitazione naturale sia riconosciuta come valore sia dal produttore artigianale che dal produttore?industriale, oltre che dalla rete di distribuzione e di vendita.?La produzione del pane di qualità dovrebbe essere assicurata o da una rete capillare di piccole aziende?artigianali o da grandi imprese, oppure dalla presenza, anche non conflittuale, di entrambe le strutture?produttive sul territorio regionale.”.