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La Sindaca Maria Antonietta Uras continua nella battaglia per l’attivazione della Zona Franca nel Comune di Giave. Nella giornata di ieri, la prima cittadina ha inviato al Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e per conoscenza, al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, al Prefetto di Cagliari Tiziana Giovanna Costantino e alla Direzione Agenzia delle Dogane a Roma, nuovi documenti «per rafforzare – si legge nella nota stampa – l’azione tesa al riconoscimento della zona franca nel territorio di Giave».
Nello specifico, si tratta delle cartine in cui sono indicati i confini del territorio da destinare a Zona Franca, l’elenco delle imprese che operano nella zona PIP, all’interno del centro abitato e di quelle che intendono localizzarsi in quest’area, oltre che una bozza del regolamento per l’operatività della Zona Franca a Giave.
Nell’articolo 1 comma 2 della bozza, si specifica come nella Zona Franca di Giave «è autorizzata qualsiasi attività di natura industriale o commerciale o di prestazione di servizi, cosi' come previsto dalle disposizioni del codice doganale comunitario e dalle relative norme di applicazione, dalle quali restano disciplinate le operazioni di introduzione, deposito, manipolazione, esportazione e riesportazione delle merci».
Nell’articolo 3, invece, si sottolinea come «Ai fini dello svolgimento dell'attivita' di controllo prevista dalla legge, viene identificata nella Direzione della circoscrizione doganale di Porto Torres l'autorità doganale competente. Ad essa dovra’ fare riferimento il soggetto gestore indicato, salvo espresse deroghe di competenza previste nel presente decreto o in successive modificazioni».
Quest’utlima provvedera ai controlli del perimetro della Zona Franca, supportata dai sistemi informatici, tecnici e operativi che verranno messi a disposizione dal soggetto gestore, che sarà la “Soc. cons. per az. "Zona franca di Giave”, che sarà costituita in loco che, si legge nell’articolo 7 comma 1, «provvede a predisporre entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto un piano operativo della zona franca che garantisca i servizi comuni e la collocazione logistica degli spazi da adibire a servizi generali». Quest’ultimo sarà inviato all’autorità doganale di Porto Torres per le eventuali osservazioni e, subito dopo, secondo il comma 3 dello stesso articolo, sarà inviato «all'assessore competente in materia di industria per la definitiva approvazione da parte della giunta regionale».
«Nel comunicato – conclude la Uras – si indicano i termini perentori previsti dalla normativa vigente L. 241/90, trascorso, inutilmente il sopraddetto termine dei 30 giorni, questa Amministrazione provvederà ad interfacciarsi direttamente con il governo centrale al fine di ottenere in tempi brevi quanto già richiesto alla Regione Sardegna . È volontà di questa Amministrazione di proseguire l’iter giuridico –amministrativo in ogni stato e luogo, prevista dalla normativa vigente e ottenere le risposte dalle gerarchie superiori regionale/nazionale».