"Non mi dimetto, sono sicuro di poter dimostrare la mia innocenza. Mi dimetterò solo se me lo chiederà il Senato accademico, che già all'inizio di questa inchiesta mi ha manifestato la sua piena solidarietà, chiedendomi di restare al mio posto". Sono le parole del rettore dell'Università di Sassari, Gavino Mariotti, in merito alla richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione segreta presentata dal magistrato della Dda di Cagliari, Emanuele Secci, nei suoi confronti e di altri 33 imputati nell'inchiesta "Monte Nuovo". 

Secondo le indagini della Dda e del Ros dei carabinieri, gli imputati "avvalendosi della forza di intimidazione" e della "condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva", avrebbero commesso "una serie indeterminata di delitti di peculato, abuso d'ufficio, corruzione di pubblici ufficiali, detenzione e spaccio di droga per favorire la latitanza di affiliati e assicurare protezione ad appartenenti alle istituzioni pubbliche, imprenditori o professionisti".

La Dda contesta al rettore di avere indicato al commissario straordinario dell'Aou di Sassari il nome di un medico, Palmerio Alessandro Delitala, privo dei requisiti di legge per ricoprire l'incarico di direttore della Patologia medica. Incarico rinnovato ogni semestre, fino a consentire al dirigente di acquisire i sette anni di anzianità di servizio necessari per la nomina definitiva, tramite selezione. 

Accuse respinte da Mariotti: "Non contesto il lavoro del magistrato. Dico che sono in grado di dimostrare di non aver commesso alcun reato", sostiene. "Voglio arrivare alla fine di questa vicenda, finora non sono mai stato sentito né dai carabinieri, né dal magistrato. Ora io e i miei avvocati avremo finalmente l'opportunità di parlare e di provare la mia assoluta estraneità a qualunque fatto delittuoso". L'udienza preliminare si aprirà il 10 febbraio 2025 davanti al gup di Cagliari, Luca Melis.