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In lieve aumento la curva dei casi di influenza stagionale; nella settimana tra il 27 dicembre e il 2 gennaio la rete di sorveglianza epidemiologica InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha registrato 335.900 nuovi casi di sindromi simil-influenzali, con un'incidenza di 5,7 casi per mille abitanti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente, quando il tasso era di 4,88 casi per mille abitanti.
Complessivamente, dall'inizio della stagione a oggi si sono ammalate 2.732.400 di persone, anche se - precisa l'Iss - la maggior parte dei casi "sono riconducibili ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali la cui circolazione è, ancora, di tipo sporadico".
Con un'incidenza di 12,04 casi per mille, i bambini al di sotto dei 5 anni restano ancora la fascia di età più colpita, anche se il tasso è in continuo calo rispetto al picco massimo di metà novembre, quando si è raggiunta un'incidenza di 21,05 casi per mille.
Lieve salita dei casi, invece, nelle altre classi di età: nella fascia 5-14 anni nell'ultima settimana il tasso per mille abitanti è di 6,05 (rispetto 5,55 della settimana precedente); in quella 15-64 anni di 6,11 (rispetto a 4,89); in quella sopra i 65 anni di 2,94 casi per mille (rispetto ai 2,50 della settimana precedente).
Al momento, le regioni con una maggiore incidenza di sindromi simil- influenzali sono Lombardia e Umbria (più di 10 casi per mille abitanti). Nel complesso la stagione influenzale continua ad avere un andamento più intenso rispetto a quella 2019-20, l'ultima in cui è stata osservata un'epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali prima della pandemia: due anni fa, nella stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 3,92 casi per mille assistiti inferiore a quello osservato nella stagione attuale (5,67).