Giorgio Asuni ex dipendente ENI, ex calciatore ed allenatore, ex segretario regionale della Filcem-Cgil, sindacato che si occupa del settore industriale sardo sia chimico che tessile.

Candidato sindaco alle ultime elezioni per il Comune di Ussana, paese dal quale trae le sue origini, è sempre stato considerato un personaggio di condivisione e non di rottura nel rappresentare gli interessi dei lavoratori senza per questo dimenticare le necessità delle aziende.

Oggi candidato alle elezioni regionali per il rinnovo del consiglio regionale della Sardegna, nelle liste di Sardegna Unita.

 


Giorgio Asuni ci racconti, in due parole, della sua esperienza da sindacalista.

E' certamente stata un’esperienza molto positiva, ho iniziato da delegato di reparto della CGIL nel Consiglio di Fabbrica dell' Enichem di Sarroch (allora Saras Chimica) per poi essere eletto Segretario Generale Territoriale di Cagliari dei Chimici fino ad essere eletto Segretario Generale della Camera del Lavoro di Cagliari per 8 anni per poi dirigere la categoria dei Chimici, Tessili, elettrici, della gomma plastica del gas acqua...anni intensi fatte di grandi lotte di fabbriche a difesa dell'apparato produttivo e per affermare i diritti del lavoro.

 

Perché ha scelto di correre con Mauro Pili?

A dire il vero è Mauro Pili che ha accettato di correre con il nostro progetto, un progetto identitario della specificità Sarda per muovere in direzione dell'affermazione di una indipendenza della Sardegna nel quadro dell''Europa delle Regioni, abbiamo chiesto a Pili che questo progetto può avanzare solo se si crea una coalizione senza coinvolgimenti dei partiti Nazionali, perché ritengo e riteniamo che sono loro il freno delle speranze dei sardi. Pertanto abbiamo detto a Pili che lui aveva le caratteristiche per guidare, in squadra, tale percorso col suo Movimento Unidos, ma doveva tranciare il cordone che lo ha legato al PDL, cosa che ha fatto e che gli ha permesso di guidare con noi questo processo rivoluzionario riformista della Sardegna.

 

Rubando una metafora da un suo mondo: il calcio. Se fosse lei il commissario tecnico della squadra Sardegna Unita, quali tattiche di gioco utilizzerebbe?

Utilizzerei il gioco a zona, un gioco di squadra collettivo che fa del governo degli spazi del campo la ragione della vittoria, il Territorio è il soggetto che và affermato, bisogna puntare a dare valore ad esso in termini ambientali e di efficienza, solo cosi si vince la partita, non dobbiamo marcare a uomo per difenderci, ma giocare come squadra pressando gli spazi è per arrivare a fare goal e vincere la partita.

 

Quali misure intendete adottare per combattere la disoccupazione e sopratutto con quali risorse?

La disoccupazione non si combatte con nuove regole del mercato del lavoro, si combatte creando lavoro attraverso la crescita...crescita che può avvenire solo se diamo competitività al territorio, se non riusciamo a farci riconoscere l'handicap strutturale dell'insularità siamo perdenti perché essere Isola lontana centinaia di miglia dalla terra ferma ci produce un differenziale di competitività di oltre 23 punti percentuali. Quindi competitività del Territorio attraverso processi di defiscalizzazione che ci deve essere riconosciuta proprio per il carattere di Insularità della nostra terra.

 

Il vostro programma parla di un comitato stato-regioni che abbia il potere di esprimere pareri vincolanti e non solo consultivi. Se ne deduce una forte e chiara idea federalista. Siete in qualche modo vicini alle posizioni della Lega?

I