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A "Che Tempo che Fa" Luciana Littizzetto legge una lettera scritta per la mamma di Blanco, tra ironia e vicinanza.
La comica torinese inizia così: “Cara signora Blanco, lasci che le dia del tu e la chiami Blanca. Cara Blanca, genitrice dell'idolo delle teenager italiane e creatrice del premiato ormonificio nazionale, che martedì sera eri seduta in platea all'Ariston e appena è entrato tuo figlio sul palco con gli occhi lucidi hai pensato: forza figlio mio, dai che tra due minuti è tutto finito, mi raccomando non stonare, canta bene, spacca tutto tesoro. E infatti, improvvisamente, come preso dal sacro fuoco dei potatori di giava, invaso dal demone della deforestazione, tuo figlio si è messo di colpo a pestare i tulipani e prendere a calci in cu*o i garofani. L'hai visto sbroccare in diretta e mandare tutto in vacca di fronte a decine di milioni di spettatori”.
Luciana Littizzetto continua: “Come ti sarai sentita? io lo so come ti sarai sentita: il cuore che non batte, il fiato che non esce. Siamo in tante mamme e anche papà a saperlo. Ti sei sentita mortificata per lui e per te, colpevole al posto suo. Ti sarei chiesta: l'avrò educato male? magari è colpa mia che dovevo iscriverlo a karate da piccolo così si sfogava. Ho messo troppo pochi fiori in casa, l'ho portato troppe poche volte in un vivaio. Io lo so cosa avrai pensato ‘Ma Tananai, anche lui è fulminato ma guarda come si controlla bene’. Perché sempre il mio deve fare il pirla? Distruggendo il lavoro di tante persone per bene? Con tutti che ti dicono ‘dai ha 20 anni, dovrebbe essere maturo’. Ciao, in Italia l’adolescenza dei maschi dura fino ai 50 anni. A vent'anni li lasci da soli tre giorni in casa torni e trovi la padella carbonizzata sul gas, il phon appoggiato sul lavandino pieno d'acqua, la porta del terrazzo spalancata e tutte le luci accese e tu pensi: ma quando crescerà?”
La consolazione: “Stai tranquilla Blanca, sappi che ce ne sono tante di figli blanchi, quei figli speciali che hanno un grande talento, ma un carattere impossibile da governare. Tu hai tutta la mia solidarietà. Lui sa che ti ha fatta piangere, l'ha scritto nel post di scuse il giorno dopo, dopo la notte in Blanco, così ha scritto: ‘Cala il sipario Ariston, ti ho messo in lacrime come la mia mamma’. Vedi lui lo sa che ha fatto una cagata, ma immagino che saprà farsi perdonare, perché poi questi figli schiodati sanno sempre trovare la via del cuore”.
La lettera finisce con un appello al conduttore del Festival di Sanremo: “Comunque, Ama, dovesse tornare Blanco all’Ariston, sul palco solo sequoie e cactus”.