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Penso a Fabrizio De Andrè, che ha cantato la sua Genova e amato la Sardegna.
Penso ad Andrea Parodi, figlio della Liguria oltre che della nostra terra.
Penso al mare che bagna le coste di quella regione più in alto di noi e a quello che disegna le forme dei nostri confini.
E' un mare dello stesso colore.
Quante cose in comune, noi e loro.
Penso anche al dolore di tante famiglie che hanno perso tutto.
Perché il cielo quando non è chiuso "in una stanza" si avventa e può fare male.
Perché il cielo quando non è blu "sopra le nuvole", può portare morte e distruzione.
La Liguria, come la Sardegna, piange lacrime dello stesso dolore.
Quante cose in comune, noi e loro.
Penso a quegli uomini e a quelle donne che in queste ore, a Genova come in Gallura e come in altri centri della nostra isola, si sono armati di volontà per spalare il fango che riempie le case e le strada, che ha spazzato via le cose.
Sono angeli senza nome, che portano un po di sole nelle case dove continua a piovere di dolore.
Riconoscenza a questi piccoli grandi eroi di uno Stato che fa acqua da tutte le parti.