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Small bird with cherry blossoms
Il Ciliegio è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, capace di adattarsi a qualsiasi tipologia climatica. Pianta originaria dell’Asia e conosciuta fin dalla preistoria, si è diffusa in tutta l’Europa, quindi anche in Italia, soprattutto in Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Campania.
Può raggiungere i 30 metri di altezza grazie alle sue radici molto profonde che ne consentono un ampio sviluppo e, se tenuto bene, può arrivare a fino 100 anni di vita. Quello selvatico predilige posizioni marginali al bosco e terreni aperti, ma si trova facilmente anche nei parchi e nei giardini; si riconosce dalle bande trasversali lungo la corteccia, dalle foglie con due piccole ghiandole alla base del picciolo, e dai frutti più piccoli rispetto a quelli dei ciliegi coltivati.
Questi ultimi presentano foglie caduche, con il margine seghettato, ovali e di un bel verde intenso; i fiori sono bianchi e compaiono in primavera; i frutti, le ciliegie, sono drupe con i semi all’interno di un nocciolo, la cui gradazione di colore, il rosso, varia da una specie all’altra, così come la dimensione.
Il Ciliegio giapponese
Il Ciliegio giapponese è una varietà molto apprezzata, ma non produce frutti; è infatti noto per i fiori rosa che decorano i viali delle città in primavera.
In Giappone è considerato simbolo della vita, tant’è che viene celebrata un festa nazionale ogni anno in occasione della fioritura, la cui osservazione ha un nome tipico: Hanami.
Coltivazione del Ciliegio
Oltre alle soddisfazioni per i frutti molto gustosi e saporiti, i Ciliegi offrono un grande piacere per la vista durante la fioritura. Richiedendo pochissime cure, vengono spesso coltivati anche dagli appassionati di giardinaggio non particolarmente esperti.
L’unico contesto che non ne permetterebbe la sopravvivenza è un terreno umido e freddo, anche se la pianta tollera bene il clima invernale, mentre l’ideale è un terreno acido, fertile e profondo in una zona soleggiata. Se si acquistano le piantine di ciliegio al vivaio, la messa a dimora ideale andrebbe fatta a fine inverno-inizio primavera; andrebbero lasciati almeno 7 metri di distanza tra una pianta e l’altra.
Si deve scavare una buca profonda 50 cm e larga 80-100 cm in cui inserire letame misto a terriccio per poi posizionare l’alberello, e spesso è necessario un supporto per permettere che cresca dritto; i frutti compaiono dopo un paio di anni.
La pozione della settimana
Le ciliegie selvatiche possono essere utilizzate per preparare una gustosa confettura con cui farcire una crostata di pasta brisè da preparare con una parte di farina integrale, burro salato e acqua fredda.
Oppure possono essere la base per un delizioso sciroppo dei boschi: lavate un kg di ciliegie e snocciolatele, schiacciatene la polpa in una terrina, filtrate il succo con un colino e versatelo nuovamente sulla terrina, che lascerete in frigorifero 24 ore. Dopo aver pesato il succo, versatelo in una casseruola e aggiungete lo stesso peso di zucchero, poi fate bollire fino a raggiungere 33°, e versate in bottigliette separate.
Aneddoto magico
Sia il Ciliegio selvatico che quello coltivato hanno i medesimi poteri magici: si usa infatti annodare una ciocca di capelli ad un Ciliegio in fiore per attirare l’amore; o girare attorno ad un Ciliegio in fiore e scuoterlo delicatamente per prevedere il futuro: le ciliegie cadute in terra indicano il numero di anni che restano da vivere.