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Blackbird eating berry's on an autumn day
Il Tasso (Taxus baccata) è una pianta sempreverde molto longeva e semplice da coltivare, amante delle zone d’ombra e facilmente trovabile in Italia e lungo le coste del Mediterraneo. Appartenente alla famiglia delle conifere, oggi viene utilizzata prevalentemente per scopi ornamentali, in quanto si presta benissimo ad abbellire parchi e giardini, a decorare aiuole ed ingressi per le svariate e curiose forme che può assumere la sua chioma.
La fama di quest’albero è alquanto controversa: da un lato è conosciuto come Albero della Morte per la sua forte tossicità, tant’è che in passato veniva utilizzato per la creazione di veleni letali, ma è considerato anche una Pianta della Vita per le sue notevoli proprietà antitumorali, scoperte a fine anni ‘90.
Caratteristiche
Il Tasso arriva al massimo a 15 metri di altezza, presenta un tronco rugoso e delle foglie aghiformi, molto simili a quelle dell’abete bianco, non pungenti perché molto morbide, e di un colore verde intenso. La corteccia è di un color rossastro e la chioma si espande a corona leggermente ovale.
I frutti sono costituiti da piccole bacche rosse, dette arilli, di cui gli uccelli sono ghiotti, tanto che contribuiscono a spargere i semi, non digeribili, lungo le loro vie migratorie, attraverso le feci, e in questo modo si dà vita a nuove piante.
L’arillo è l’unica parte non velenosa del Tasso, visto che foglie e semi contengono una sostanza tossica, la taxina, uno dei più potenti e letali veleni al mondo, che determina difficoltà respiratorie, problemi cardiaci, tremori, nausea, vomito e, in forti dosi, può portare al coma ed alla morte.
Conosciuto per questo motivo come Albero della morte, nei tempi antichi veniva utilizzato per la creazione di veleni capaci di indurre la morte improvvisa per paralisi cardiaca o respiratoria.
Dagli anni ’90, invece, sorprendentemente, un estratto di questa pianta viene studiato in Medicina e utilizzato con successo in ambito chemioterapico per la cura di alcuni tipi di tumori.
Il Tasso è una pianta facilmente rigenerativa, forte e resistente a tagli o danneggiamenti, capace di moltiplicarsi in modo spontaneo con una tecnica chiamata margotta, attraverso cui un solo ramo può estendersi fino al terreno e generare radici, producendo nuovi germogli.
Questa caratteristica lo rende potenzialmente immortale, e in questo contesto il Tasso è associato alla morte considerata trasformazione e passaggio nell’aldilà, o vita eterna.
Protagonista della letteratura drammatica
Il veleno del Tasso è stato protagonista di molte tragedie di Shakespeare, come l'Amleto, nel quale Claudio versa nell'orecchio del re suo fratello il liquido tossico della pianta, oppure al Macbeth, dove le streghe preparano un intruglio a base di "...talee di Tasso colte mentre la Luna è in eclisse".
La letteratura è in questi casi una conseguenza di fatti accaduti realmente: il legno del tasso veniva utilizzato anche per costruire armi, soprattutto frecce, che spesso venivano addirittura immerse nel veleno per essere più letali.
La leggenda narra fosse proprio una freccia di Tasso a ferire a morte Riccardo Cuor di Leone.
Secondo le antiche tradizioni pagane, i tassi erano talmente detestati dal diavolo che venivano piantati ai confini dei cimiteri come siepi per proteggere i defunti da eventuali dispetti del demonio.