L’arrivo delle feste natalizie è un’ottima occasione per regalare (e autoregalarsi!) splendide piante decorative di buon auspicio, in particolare con bacche, foglie o fiori rossi,che richiamino il calore e la tradizione tipici del Natale, diventando complemento d’arredo e decorazione di case e giardini.

Un gradito regalo portafortuna che può accompagnare nel tempo anche dopo le feste, se curato seguendo gli opportuni consigli. Una di queste piante, tra le più famose e apprezzate, è lAgrifoglio.

Caratteristiche e cenni storici

Anche detto Aquifoglio, Alloro Spinoso o Pungitopo Maggiore, l’Agrifoglio è caratteristico per la curiosa origine del nome: i suoi rametti, infatti, venivano posti sulle corde alle quali si appendevano carne salata e formaggi per proteggerli dai topi, e da qui deriva anche il nomignolo di Pungitopo.

Il suo nome botanico, invece, è Ilex aquifoliumcomposto da acer (acuto) e folium (foglia) in riferimento alle sue foglie spinose; appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae, è un arbusto spontaneo, con foglie color verde scuro che possono essere di diversa intensità e con varie striature: bianche, color crema, gialle; i suoi frutti sono bacche di color rosso vivo che contrastano il colore delle foglie rendendo l’albero molto decorativo; i fiori, invece, sono molto piccoli e riuniti in mazzetti di colore bianco o rosa chiaro.

Proprietà e impiego

Il tronco, non eccessivamente grosso e facile da lavorare, viene utilizzato per costruire mobili. Le foglie si possono utilizzare per ottenere un brodo che fa benissimo a chi soffre di coliche, mentre gli impacchi sono ottimi per i dolori reumatici e i gonfiori; il brodo realizzato con le radici funge da diuretico.

Grazie all’ilicina contenuta nelle foglie, il decotto fatto con esse abbassa la febbre, mentre quello realizzato con la corteccia fa bene al fegato.

Dalla scorza e dalle foglie si ricava l’acido glicolico che pulisce la pelle rendendola liscia. Le bacche sono da evitare perchè tossiche.

Le leggende sull’Agrifoglio

L’Agrifoglio è da sempre considerata una pianta magica: Plinio il Vecchio consigliava, già nel 100 a. C., di piantarla vicino l’ingresso di casa per proteggere l’abitazione dai demoni, in quanto le sue foglie spinose avrebbero tenuto lontani gli spiriti maligni.

Una tradizione dell’antica Roma consisteva nel regalare i rami dell’Agrifoglio ai novelli sposi in segno di buon augurio e di stima.

Nei Paesi nordici si tramanda una leggenda secondo cui il figlio del dio Odino, Baldur, venne colpito da una freccia e cadde morente su un cespuglio di Agrifoglio, tanto che il padre decise di ricompensare la pianta per aver sorretto il figlio durante i suoi ultimi istanti di vita, trasformandola in una sempreverde e riempiendola di bacche rosse in ricordo del sangue del figlio.

Sacerdoti della Britannia (Druidi) credevano che l’Agrifoglio avesse il potere di proteggere l’uomo dalle fredde notti d’inverno e che si potesse addomesticare qualsiasi bestia selvaggia scagliandogli contro un grosso ramo di Agrifoglio.

Con il passare dei secoli, l’Agrifoglio fu utilizzato sempre più come decoro tipicamente natalizio, prima di chiunque dagli Irlandesi che, essendo troppo poveri per abbellire le loro case con decorazioni di altro genere, utilizzavano le piante ed i rami dell’Agrifoglio. Oggi continua ad essere la pianta ornamentale natalizia per eccellenza, nonostante sia protetta dalla legge.

I Cristiani importarono questa tradizione per la struttura della pianta: le foglie ricordano le spine della croce di Gesù Cristo, le bacche rievocano il sangue, mentre i fiori bianchi rappresentano la purezza della Madonna; e l’uso della pianta nel periodo di Natale si diffuse in tutta l’Europa.

Quando nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America, trovò anche sul nuovo continente delle piante di Agrifoglio: gli Indios infatti usavano le foglie per infondere coraggio durante le battaglie e per preparare un infuso con le bacche che aveva il potere di dar loro forza e vigore: il Matè.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’Agrifoglio simboleggia l’eternità, la forza e la resistenza, essendo una pianta sempreverde che resiste a freddo e intemperie, e l’aggressività, per le sue foglie spinose e pungenti.