La pioggia che ad un certo punto è arrivata, così come previsto, ha bagnato Piazza Nazzari a Cagliari, senza spegnere l’entusiasmo di una folla intonata che ha accompagnato Massimo Ranieri per tutta la durata dell’incontro.

L’ennesimo successo per l’istrionico artista che ancora una volta ha dato prova di bravura e talento, nelle molteplici forme che la sua arte esprime.

Alle 21.00 in punto Ranieri appare e racconta del piacere ritrovato nel tornare a cantare dal vivo, del lungo e solitario lockdown durato 72 giorni, della necessità di vaccinarsi tutti e presto per far brillare più forte quella luce che si intravede all’orizzonte e poi cala il primo asso in repertorio: ‘Vent’anni’ (video in basso) con la quale vinse Canzonissima 1970 e milioni di applausi da quel momento all’avvenire.

Segue la splendida ‘Mi troverai’, scritta da Gianni Togni e tratta da ‘Canzoni in corso’.

Prende forma lo spettacolo che non è solo musica e brani in rassegna, ma anche teatro e poesia, tenuta della scena di un attore consumato, passi di danza, umorismo e fantasia.

‘La vestaglia’, presentata a Sanremo nel 1995 assume in concerto più forza e colore, rende omaggio a Giampiero Artegiani autore, tra l’altro, di ‘Perdere l’amore’ con cui Ranieri chiude la serata e che ha segnato il rilancio definitivo della sua strepitosa carriera.

Prima della fine, il protagonista di ‘Sogno e son desto’, cammina lungo una carrellata di canzoni che la gente canta insieme a lui: da ‘Erba di casa mia’ a ‘Rose rosse’, passando per ‘Resta cu’mme’, accorato tributo a  Domenico Modugno.

La pioggia non smette di battere ma la musica corre fino alle 22.30, senza concedere un bis.

Emerge, tra i momenti più belli di un evento finemente e qualitativamente organizzato da Sardegna Concerti, la travolgente ‘Se bruciasse la città’, autentica esplosione di energia e bellezza che ‘asciuga’ l’asprezza del maltempo, spazzando via le nuvole dal cuore di un pubblico impavido e da sempre innamorato di un artista senza età.