La “love story” tra Pippo Baudo e Beppe Grillo è finita da molti anni, ma solo di recente stanno iniziando a darsele di santa ragione. Il primo a scagliare il sasso è stato il conduttore siciliano: nella cornice del San Marino Film Festival se l’è presa col ligure accusandolo di “essere il responsabile della mia cacciata dalla Rai negli anni ’80, per colpa di una sua battuta sui socialisti”.

L’episodio a cui si riferisce ormai fa parte della storia del costume italiano, ma non tutti lo ricordano quindi rinfreschiamo un po’ la memoria ai lettori. Correva l’anno 1986, edizione numero sette di Fantastico. Grillo faceva il suo consueto numero settimanale, quando all’improvviso tirò fuori una battuta imbarazzante:  « La cena in Cina... c'erano tutti i socialisti, con la delegazione, mangiavano... A un certo punto Martelli ha fatto una delle figure più terribili... Ha chiamato Craxi e ha detto: “Ma senti un po', qua ce n'è un miliardo e son tutti socialisti?”. E Craxi ha detto: “Sì perché?”. “Ma allora, se son tutti socialisti a chi rubano?” ». Imbarazzante, questa battuta,  perché Bettino se la prese. Ma soprattutto perché era una barzelletta parecchio bruttina, da avanspettacolo (pare che l’avesse scritta Stefano Benni, è proprio vero che ogni tanto anche Omero dorme).

Da allora, Beppe continua a dire che la Rai lo cacciò via. Ma non è vero: è lui che, decisamente incline al vittimismo, ha preferito spacciarsi per “epurato” dell’azienda pubblica. È evidente che ci voleva ben altro per far arrabbiare i politici. Difatti, nell’ ’88 e nell’ 89, il comico ha regolarmente fatto le sue belle ospitate a Sanremo (percependo, tra l’altro, un compenso smodato).

Comunque, tant’è. A distanza di quasi trent’anni, Baudo è tornato sulla questione e Grillo –che con gli anni sta diventando vieppiù suscettibile- lo ha subito attaccato nel suo blog: « La pippite è una malattia dell'animo, descritta con cura dei particolari dal Manzoni con Don Abbondio. Diffusa tra chi è contiguo al Potere e si aspetta sempre un osso lanciato sotto il tavolo».

Il popolare presentatore ovviamente ci è rimasto male, ma ci hanno pensato gli inviati di Lucignolo a tirargli su il morale con uno sketch. Lo hanno raggiunto a Roma con un’ambulanza, gli hanno imposto di salire subito sul mezzo  perché  deve guarire dalla “pippite”. Lui è stato al gioco, ha replicato che la “grillite” è un malanno molto più grave, andassero a soccorrere il diretto interessato.

Insomma, questo è quello che si evince: dei due, il più signore è Baudo. Sa essere autoironico, e quando sfodera l’ironia lo fa comunque con grazia, senza volgarità che appesantiscono.

La polemica –salvo che Grillo non decida di riaccenderla con qualche altra sparata furente- è conclusa.