Chi di voi ricorda lo sceriffo BIRIBI'? Quello che doveva fare la “pipì”, per la felicità di noi ex bambini che facevamo la conta nel gioco di acchiapparello o nascondino. Altri tempi, altri giochi!!
 
Oggi, nell'era dei tablet e play station, il bizzarro sceriffo l'ho rievocato una mesata fa circa, allorquando mi si è parato davanti uno sconosciuto figuro che mi ferma e mi intima: “eih tu, per caso hai fatto delle foto?”. “Si. Perché, non potevo?” rispondo io con la fotocamera in mano. E lui con fare arrogante: ”no le devi cancellare immediatamente”. Per evitare polemiche, faccio finta di eseguire l'ordine e cosi mi allontano indisturbato dallo stravagante figuro.
 
Il luogo in cui ho incontrato Biribì è stato il porto cagliaritano, una settimana dopo il rally, tenutosi proprio lì dove, ormai da diversi anni, l'area è divenuta la passeggiata notturna o i parcheggi per chi vuole godersi lo shopping del centro oppure i ristorantini all'aperto della Marina. Ma, come potrete osservare dalle foto, nel momento in cui Biribì mi si è parato davanti, più che un'accogliente luogo del passeggio, pareva di essere in una stalla. In risposta alla sporcizia, lasciata dagli appassionati delle corse automobilistiche, il Comune ha delimitato gran parte del porto, vietandone l'accesso alle auto ed eliminando così, per oltre una settimana, quei parcheggi che sostengono l'economia del centro città.
 
In questi giorni di caldo record, la città brulica di turisti alla ricerca di refrigerio o di piacevoli specialità tipiche sarde in uno dei tanti locali ricettivi che negli ultimi anni prolificano in maniera esponenziale. "Cagliari: città turistica", recitava uno slogan di qualche anno fa. Con il quale si auspicava lo sviluppo a cui effettivamente abbiamo poi assistito.
 
Eppure queste ambizioni da jet set del turismo mondano rischiano di essere messe in crisi, oltre che dalla trascuratezza protetta da Biribì, anche e soprattutto dai troppi cantieri stradali aperti in città negli ultimi tempi. Via Cadello, Largo Carlo Felice, Piazza Matteotti, viale Ciusa, via Garibaldi, fino al “turisticissimo” lungo mare Poetto, invaso dalle transenne. Queste, oltre cancellare preziosi parcheggi, sbarrano la strada al passaggio dei vacanzieri, rendendo difficoltoso l'accesso allo spiaggione cagliaritano, oltreché all'ospedale Marino.
 
Intendiamoci, per vedere la città rinnovata, qualche disagio lo si deve pure sopportare, i cagliaritani ne sono consapevoli. Ma, ci chiediamo, perché proprio nel pieno della stagione turistica? E poi, perché rendere la città un immenso cantiere, iniziando i lavori quasi contestualmente? Non era più logico e congeniale diluirli nel tempo, iniziandoli magari verso la fine di settembre?