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Ieri abbiamo pubblicato l’appello della Sezione Admo di Aritzo (LINK) che chiedeva a tutti di iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo per aiutare un amico. In tanti ci avete rivolto domande di carattere tecnico come “Chi può donare?”, “Cosa comporta la donazione?”, “Dove devo andare?”. A queste domande, oggi, risponde la Sezione Admo di Aritzo.
IL MIDOLLO OSSEO NON E' IL MIDOLLO SPINALE.
Il midollo osseo ha la funzione di produrre le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) attraverso il processo di emopoiesi. Il midollo osseo non è midollo spinale: il midollo osseo infatti, solo in caso di compatibilità, viene prelevato dalle ossa spugnose del bacino e si ricostituisce in breve tempo. L'intervento, eseguito in anestesia generale lascia solo un lieve dolore nella zona del prelievo che scompare dopo qualche giorno. La donazione può anche essere fatta con la raccolta di CELLULE STAMINALI DA SANGUE PERIFERICO, previa somministrazione di un farmaco che favorisce la crescita leucocitaria e non necessita di anestesia.
PER CHI DESIDERA DIVENTARE DONATORE DI SPERANZA.
Il prelievo delle Cellule Staminali Emopoietiche può avvenire dai 18 ai 45 anni di età secondo due diverse modalità. La scelta è determinata dalla disponibilità del donatore e dalle indicazioni del trapiantologo.
•La prima modalità di donazione: consiste nel prelievo di sangue midollare (CSE midollari) dalle creste iliache (ossa del bacino). Il prelievo avviene nel più vicino centro autorizzato, in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa un'ora. La procedura prevede dei rischi minimi legati all'anestesia e alla modalità di raccolta. La quantità di sangue midollare che viene prelevata mediante punture alle ossa del bacino [0,7-1 litro] varia in funzione del peso del ricevente. Dopo il prelievo si consiglia un periodo di riposo di una decina di giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni. Il donatore generalmente avverte dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in pochi giorni.
•La seconda modalità: è la donazione di CSE con prelievo da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ematopoietici. Negli ultimi anni, con l'avvento di nuovi protocolli trapiantologici che si giovano dell'utilizzo di CSE da sangue periferico dopo stimolazioni con fattori crescita, vi è stato un incremento della richiesta di tale donazione, in Italia essa è proponibile dal gennaio 2005. Questa modalità di donazione prevede la somministrazione mediante iniezioni sottocutanee, nei 4-5 giorni precedenti il prelievo, di un farmaco "fattore di crescita", che ha la proprietà di stimolare la produzione delle cellule multipotenti che troveremo nel sangue periferico. La raccolta di CSE avviene da sangue periferico mediante aferesi: durante il prelievo il sangue viene convogliato in uno strumento detto "separatore cellulare" in modo da isolare e raccogliere in una sacca le cellule multipotenti necessarie al malato. I disturbi che più comunemente si possono avvertire, in seguito alla somministrazione del “fattore di crescita”, sono febbricola, cefalea, dolori ossei causati dalla stimolazione dell’attività del midollo osseo, senso di affaticamento. La procedura di aferesi, che non richiede ospedalizzazione, ha la durata di circa 4 ore. Le cellule staminali, del midollo o da aferesi, vengono infuse al paziente come una normale trasfusione di sangue.