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(Nella foto: campagna contro la violenza domestica in Norvegia)
La violenza domestica comprende qualsiasi forma di maltrattamento fisico, morale, psicologico, sessuale, economico e di persecuzione (stalking), da parte del partner (marito, compagno, fidanzato), o ex partner, nei confronti dell'attuale compagna o ex.
La violenza domestica è un fenomeno che non conosce confini sociali, economici e culturali. La donna soprattutto durante la fase iniziale del maltrattamento, non ha la percezione di ciò che le sta accadendo e la prospettiva di ciò che le potrebbe accadere. Così la violenza, inizia a percorrere il suo ciclo intrappolando emotivamente la vittima, nella cosiddetta "spirale della violenza" (Wolker, 1979), dalla quale è difficile uscire. Tale ciclo ha la caratteristica di alternare fasi di maltrattamento con fasi di falso pentimento da parte del partner violento che, costruendo un momento di perfetta armonia ricco di scuse e corteggiamenti prepara il terreno per lo stadio successivo, dove riaffiora la tensione e la donna viene isolata psicologicamente ed economicamente con continue vessazioni e minacce. Al ricominciare del ciclo, la violenza e i maltrattamenti, ogni volta che si ripropongono, diventano sempre più crudeli e la fase della cosiddetta luna di miele, va pian piano scomparendo, per poi sfociare nei casi più gravi in omicidio. Quando la donna, da sola, non ha le risorse per bloccare tale escalation, quando il supporto della famiglia non basta o è inadeguato i centri antiviolenza e l'aiuto delle forze di polizia.
Laura Pais - Psicologa - Psicoterapeuta
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