Dicevi sempre che le mie parole affascinavano il pubblico, che ti piaceva il mio modo di trovare le parole giuste per qualsiasi circostanza.

Ti ricrederesti, adesso, se tu fossi ancora qui, perché di parole per dare voce alla tristezza che in questo momento alberga in tanti di noi davvero non ce ne sono.

Abbiamo visto con i nostri occhi quanto sia distruttivo il male quando ti rema contro, quando ti aggredisce impetuosamente scavandoti dentro, limando la speranza, schivando la consapevolezza, costringendoti alla rassegnazione.

Ha vinto lui contro di te, indistruttibile Cenzo.

Il cuore piange.

Molto spesso siamo stati in disaccordo, ma gli anni più spensierati della mia carriera li abbiamo condivisi: la gioia di quelle prime soddisfazioni che cementavano il mio futuro e rinforzavano il tuo ci hanno visto correre nella stessa direzione.

Ti sono debitore di tante risate e ho sempre pensato che probabilmente non avresti sbagliato mestiere se anziché vivere a lato del palco e dietro le quinte, tu avessi scelto le luci della ribalta per illuminare i sorrisi di chi avrebbe saputo cogliere la tua divertente ironia.

Oggi penso a Barbara, la donna che hai lasciato e per la quale non saresti mai voluto andar via: che forza, che carattere, che coraggio ha avuto in questo breve lasso di tempo in cui tu cercavi di non arrenderti per non deluderla.

Oggi penso ad Andrea, che non ti assomiglia ma vive di te, denso di un amore immenso per un padre che era la sua vita.

Ti avrebbe voluto al suo fianco, sull'altare, nel suo giorno migliore.

E tu ci sarai!

Perché chi si ama non muore mai e chi ci ama continua a vivere in noi.

Buon viaggio tra le stelle, Cenzo, e mi raccomando... Fai da bravo!

 

Giuliano

Olbia 3 settembre 2016