Durante le prime ore del mattino del 31 agosto 1997, un incidente stradale a Parigi spezzò la vita della principessa Diana. Dopo oltre un quarto di secolo da quella maledetta domenica di fine estate, sono ancora tanti i dubbi, i misteri e le domande senza risposte che avvolgono la vicenda.

Appena un anno prima della tragedia, Lady D aveva divorziato dal principe Carlo e non aveva più il titolo di Sua altezza reale. I sudditi inglesi, i biografi della principessa e i tabloid britannici hanno scoperto nel tempo quanto fosse infelice la 36enne.

La dinamica del sinistro. Durante le prime ore del mattino tra il 30 e il 31 agosto 1997, pochi minuti dopo aver lasciato il Ritz, in Place Vendome, con a bordo la coppia ricercata del momento dalle riviste di gossip, la macchina guidata dall’autista Henri Paul (vice capo della sicurezza dell'albergo allora di proprietà della famiglia Al-Fayed) sfreccia ad una velocità stimata tra 118 e 155 chilometri orari per scappare ai paparazzi che la rincorrevano. Paul perde il controllo del veicolo che a mezzanotte e mezza si schianta sul muro e sul tredicesimo pilastro del tunnel della via Georges Pompidou. L’autista e al-Fayed – seduto dietro con la compagna, senza cinture di sicurezza allacciate – muoiono sul colpo. Lady D, madre dei principi William e Harry, allora rispettivamente 15 e 13 anni, è in fin di vita quando arriva all’ospedale Pitié Salpêtrière, dopo diversi arresti cardiaci nell’ambulanza. Muore alle ore 4:25 come conseguenza di un’emorragia interna.

Attentato, sabotaggio della Mercedes, gravidanza nascosta, teoria del complotto della famiglia reale sono stati alcuni dei gossip rilanciati senza sosta dai tabloid negli anni. Due indagini, una francese e una britannica, hanno però stabilito che ha a causare la morte della principessa è stato un banale incidente automobilistico.