L'Agcom 'bacchetta' l'Universita' di Cagliari sul caso Pigliaru.

In particolare, con la delibera 52/14 Cons, l’Autorità contesta la pubblicazione sulla home page del sito istituzionale dell'Ateneo, "sulla quale risulta ancora pubblicata, alla data di conclusione degli accertamenti istruttori da parte del competente Comitato, la seguente notizia: 'Francesco Pigliaru candidato alla Presidenza della Regione.

Il Prorettore dell’Università di Cagliari in campo per il centrosinistra. La notizia in risalto su media regionali, agenzie e testate nazionali'". La segnalazione della violazione della legge 28 del 2000 sulla par condicio fu inviata all'Agcom dal Corecom Sardegna il 15 gennaio scorso.

Per l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni "la notizia della candidatura del Prorettore alla carica di Presidente della Regione Sardegna non appare in alcun modo correlata all'efficace funzionamento dell'Ente".

Perciò l'Agcom ordina all’Università di pubblicare per quindici giorni un messaggio "recante l'indicazione di non rispondenza a quanto previsto dall'articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28", ovvero che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto 'e' fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni'".

"L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni manda il professore dietro la lavagna".

Così Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, commenta la decisione che ha accertato la violazione dell'art. 9 della legge n. 28 del 22 Febbraio 2000 per la pubblicazione sul sito istituzionale dell'Università di Cagliari di una serie di contenuti sul prof. Pigliaru in qualità di candidato.

"Oggi non sentiremo gli schiamazzi degli indignati speciali, in servizio permanente effettivo, della sinistra che considera proprio ogni spazio pubblico. Non si spingeranno a parlare di multe o altre amenità, nonostante che in caso di inottemperanza della decisione da parte dell'Università sia prevista anche una sanzione pecuniaria. Ci chiediamo infine - osserva Pittalis- che cosa sarebbe accaduto, se la stessa condotta fosse stata addebitata ad un candidato di centrodestra. Speriamo che questo induca chi dovrebbe mantenere un ruolo imparziale ad un contegno più adeguato ad un'Istituzione come quella universitaria".