di Luciano Piras
TRIEI
 

«È da brividi vedere le launeddas sfilare ai Fori imperiali, alla festa della Repubblica». La sorpresa lo ha lasciato a bocca aperta, davanti alle immagini in diretta da Roma. Dante Tangianu, una vita con la divisa dell’esercito e con le launeddas sempre appresso, dice che «è un fatto clamoroso». «È la prima volta che uno strumento musicale della tradizione popolare autoctona entra ufficialmente in una banda musicale dell’esercito italiano».

«È il giusto riconoscimento a un simbolo tutto sardo» sottolinea. Classe 1947, nato e cresciuto a Triei, sei anni fa Tangianu ha chiuso la carriera militare con il grado di generale di brigata. Appassionato quanto noto suonatore di launeddas, ha prestato servizio nella caserma di Villasanta a Cagliari. Ha ricoperto la direzione di commissariato di Padova e di Cagliari ed è stato caposervizio del commissariato della Brigata Sassari.

«Vedere il soldato-suonatore Cannova all’interno della banda della Brigata Sassari, perfettamente a suo agio con i suoi colleghi musicisti, è stata un’emozione indescrivibile. E il giovane militare forse non sa che mentre lui alimenta il fiato continuo e accompagna Dimonios, tantissimi sardi lo guardano in tv con grande trepidazione e forse anche con qualche lacrimuccia». Autore di un recente saggio, “Launeddas. Il suono di una vita” , già in attesa di una prossima ristampa o nuova edizione, il generale Tangianu sottolinea come la parata di ieri davanti a Napolitano sia stata «una ricorrenza tanto sobria quanto ricca di contenuti: un piccolo-grande evento che ha segnato l’ingresso ufficiale delle launeddas nell’Esercito italiano».

Racconta, lui che ha anche un figlio suonatore di launeddas, Roberto, quarta generazione di una famiglia di musicisti, che già ai tempi della prima guerra mondiale c’erano state, al fronte, le prime “avvisaglie” di «questo antico strumento musicale a fiato». «La seconda volta delle launeddas nella Brigata Sassari risale al 1989, in occasione della festa celebrativa della sua ricostituzione – va avanti Tangianu –. Un colonnello commissario degli alpini, Luigi Cauteruccio, affascinato dalla nostra musica ancestrale, fece di tutto perché le launeddas fossero presenti alla cerimonia solenne tenutasi alla presenza del ministro della Difesa nello stadio Acquedotto di Sassari. In quella circostanza, io e altri otto suonatori, unitamente ai tamburi della banda della Brigata, accompagnammo un atto tattico che si svolgeva sul campo con le mitiche uniformi storiche dei “Diavoli rossi”.

Seguirono poi altre circostanze con la nostra musica che ormai anche nella società militare era diventata di casa. Dunque, i tempi erano maturi per “arruolare” le launeddas in servizio permanente effettivo. Un riconoscimento meritato per uno strumento che già nella Grande Guerra il soldato-suonatore aveva con sé» chiude il generale-suonatore di Triei.

(tratto da La Nuova Sardegna del 3 giugno 2013, pag. 5)

 

Sassari, 8 aprile 1989, ricostituzione della Brigata Sassari. La musica delle launeddas è la colonna sonora che accompag