PHOTO
Sono passati 120 anni da quando i minatori morirono a Buggerru, nella costa sud occidentale della Sardegna, a seguito di una protesta per chiedere migliori condizioni di lavoro. Era il 4 settembre del 1904 e in 2mila avevano manifestato e il direttore della società mineraria Achille Georgiades, per evitare che le proteste degenerassero, aveva chiesto l’intervento dell’esercito.
I militari, giunti sul posto, avevano sparato sui manifestanti che alla vista dei soldati avevano iniziato a tirare pietre, massacrandone due e ferendone 13, un ferito sarebbe morto poi per le ferite riportate una settimana dopo in ospedale.
Le più alte cariche regionali questa mattina si sono riunite nel Comune del Sud Sardegna per ricordare le vittime dell'eccidio e la memoria della lotta, che diede vita al primo sciopero generale in Italia. Un monito per le generazioni future a non dimenticare le i diritti del lavoro conquistati.
Todde: "La Sardegna si conferma capofila nella lotta per i diritti dei lavoratori"
“Questa mattina a Buggerru per commemorare i 120 anni dalla protesta degli operai della miniera di Malfidano del 4 settembre 1904 che portò pochi giorni dopo al primo sciopero generale d’Italia. In quei moti morirono 4 lavoratori: Felice Littera, Salvatore Montixi, Giustino Pittau e Giovanni Pilloni. E la Regione Sardegna ha orgogliosamente onorato la memoria di chi si è battuto per il diritto ad un lavoro dignitoso e ad una vita dignitosa. Ma non solo ricordo e memoria, ma anche fatti e azioni concrete. Ho firmato - insieme ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil - il Patto di Buggerru, un protocollo di intesa per la qualità, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. E siamo la prima Regione d’Italia a farlo. Perché in Italia e in Sardegna troppo spesso leggiamo di lavoratori e lavoratrici che perdono la vita sul posto di lavoro. Perché in Sardegna la salute e la sicurezza per chi lavora non sono temi secondari, ma emergenze che vanno affrontate anche attraverso un impegno straordinario delle Istituzioni. E noi questo impegno lo prendiamo per costruire con i sindacati, i lavoratori e le lavoratrici azioni utili a promuovere la qualità, la salute e la sicurezza sul lavoro. La Sardegna si conferma capofila nella lotta per i diritti dei lavoratori. E sono orgogliosa di esserne la presidente e di poter rappresentare il nostro popolo”. Lo ha dichiarato la presidente della regione, Alessandra Todde.
Il Presidente Comandini: "Subito il salario minimo e più sicurezza nei luoghi di lavoro"
“Subito il salario minimo. Strumento necessario per tutelare i lavoratori, per dare più sicurezza, per evitare qualsiasi forma di sfruttamento”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, intervenendo alle celebrazioni del 120esimo anniversario dell’eccidio, organizzate dal Comune.
“Questo anniversario non deve essere solo un momento di riflessione e di commemorazione – ha detto il Presidente Comandini – ma un monito per il futuro. Oggi ricordiamo coloro che sono diventati il simbolo della lotta al lavoro senza tutele, senza garanzie, con un salario inadeguato, in condizioni disumane. Quel 4 settembre del 1904, soprattutto per noi sardi, sarà per sempre ricordato come il giorno del primo vero sciopero nazionale della storia italiana. Sono passati 120 anni da quando a Buggerru durante una protesta morirono tre operai e altri 11 rimasero feriti. Un sacrificio che non si può e non si deve dimenticare. Una strage che, purtroppo, non ha mai fine. Troppe morti ancora si registrano in Sardegna e in tutta Italia a causa di sfruttamento o per scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro. Oggi onoriamo la memoria dei minatori di Buggerru che furono i primi, con il loro coraggio, ad aprire la strada alle rivendicazioni ma reclamiamo con forza maggiori tutele e un’equa retribuzione. Il primo passo per un nuovo futuro è il salario minimo. Una misura ormai necessaria e non più rinviabile”.
Assessora Portas: "Patto di sicurezza sul lavoro"
"Sono passati 120 anni dalla protesta degli operai della miniera di Malfidano del 4 settembre 1904, e ancora i temi del lavoro, dei diritti, della salute e della sicurezza sono vivi e dibattuti. In Sardegna, dall'inizio dell'anno, è triste ricordare che sono già 13 le vittime di infortuni mortali sul luogo di lavoro. Ogni anno oltre 1000 persone perdono la vita in Italia per incidenti sul lavoro, mentre i casi di infortuni superano quota 500mila, senza contare le malattie professionali. Oggi, in piazza Eccidio a Buggerru", ha dichiarato l’assessora della cultura, Ilaria Portas. "Le sigle sindacali, gli esponenti politici e gli amministratori si sono riuniti per commemorare quei moti che hanno rappresentato un momento tragico e allo stesso tempo altissimo e importantissimo di lotta operaia italiana, ma soprattutto per firmare il Patto di Buggerru che ha l’obiettivo di definire le azioni utili a promuovere la sicurezza sul lavoro in Sardegna. L’auspicio - ha sottolineato l’assessora - è che si possa creare lavoro sicuro nella nostra isola, e che nessuno più debba piangere un familiare che è uscito per recarsi al lavoro e non ha fatto rientro a casa, perché credo sia davvero una battaglia di civiltà, e che sia inaccettabile che ancora oggi queste tragedie accadano e soprattutto con questa frequenza".