Non solo musica. La tappa cagliaritana del cantante Luciano Ligabue, impegnato il 23 e 24 aprile nelle date conclusive del suo "Mondovisione" Tour, ha regalato un sorriso di gioia anche ai pazienti dell'Ospedale Microcitemico di Cagliari che, a sorpresa, hanno potuto conoscer il rocker di Correggio in un incontro privato.

 

"Non è stato facile, ma alla fine ce l'abbiamo fatta." racconta Ivano Argiolas, presidente della Thalassa Azione Onlus "Alcune ragazze dell'associazione, tra cui Debora Loddo, mi avevano chiesto di impegnarmi a portarlo in ospedale e così abbiamo avuto con Luciano un incontro riservato, solo noi e lui. Non c'è stato clamore sulla nostra iniziativa, perché Luciano ha voluto dedicare un momento del suo tempo alla nostra comunità di persone con talassemia. Per me una soddisfazione enorme, perché se è vero che abbiamo agito nell'interesse collettivo di tutti, e pure vero che sono un suo grande fan. L'emozione quindi è stata doppia nel presentarlo al nostro gruppo. Le canzoni di Ligabue mi accompagnano da oltre 20 anni e sono la colonna sonora della mia vita. Sono felice anche del bel ricordo che gli abbiamo lasciato. Andando via, infatti, ci ha detto che anche noi gli abbiamo regalato un bel momento."

 

"Non voglio cadere nella retorica, ma la sensazione che ne ricavo, guardandovi negli occhi, è di una bella allegria." ha detto il cantante ai presenti "C'è una mia canzone che si intitola "Il giorno di dolore che uno ha", e può valere per tutti. Tenete botta ragazzi."

 

L'artista si è fermato al Microcitemico per circa un'ora e si è concesso a tutti con foto e autografi.