"Draghi 'striglia' le regioni sui ritardi nei vaccini agli anziani? Ha ragione, io sono d'accordissimo e difendo i nonni, gli anziani, che vanno protetti. Nell'Unesco, alla prima riunione che faremo, dirò che bisogna farli diventare patrimonio dell'umanità. Se io potessi andare nelle regioni a dire 'sbrighiamoci, prima i nonni!', lo farei. Speriamo che adesso si sveglino". A dirlo all'Adnkronos è Lino Banfi, membro della commissione Unesco e nonno più famoso d'Italia, grazie al suo ruolo di nonno Libero nella serie cult 'Un medico in famiglia', commentando così le parole di Mario Draghi con cui il premier denuncia la situazione vaccini in alcune regioni, 'ree' di trascurare gli anziani a favore di altre categorie di soggetti.

"In Italia - spiega Banfi - con tutto che siamo invidiati in tutto il mondo perché siamo un popolo affettuoso, più legato ai genitori e ai nonni rispetto a molti paesi del nord, in alcune regioni stanno indietro. Sa quanti mi scrivono delle associazioni dei nonni, Lino tu che puoi parlare facci vaccinare prima!". La presenza del generale Figliuolo nella realizzazione del piano vaccinale dovrebbe servire, per l'attore pugliese, ad andare "paese per paese, a chiedere 'quanti anni ha? Ha fatto il vaccino?', e se ancora non è accaduto ad attivarsi anche con la Protezione Civile perché succeda". Banfi, 85enne, ha fatto il vaccino circa un mese fa insieme alla moglie. "La mia esortazione è questa: adesso, di qualunque marca siano, togliamoci di mezzo questa bestia maledetta e ricominciamo a vivere", conclude l'attore.