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Le notti, ad agosto, sono più silenziose.
Poi un boato improvviso, la terra si apre, le case vengono inghiottite insieme alla vita delle persone.
Polvere e macerie, grida e dolore.
La paura, questa volta, non abita nel silenzio.
Un giorno come questo cambia l’umore di tutti e le immagini che la televisione divora sono la proiezione di un futuro spezzato per tanti che avevano sogni e progetti da realizzare, figli da accompagnare a scuola, luci da accendere per quando sarebbe arrivato Natale.
Si combatte sempre per camminare tra i sentieri dell’avvenire, ma l’avvenire a volte ci precede e ci combatte.
Grazie per chi dedica il suo tempo a spalare quel che rimane dei sogni infranti, dei progetti distrutti, dei frutti che rimarranno incolti.
Grazie a chi porta conforto nelle vite che la sorte avversa ha dipinto di amaro, a chi mescola dolcezza nel dolore del ricordo di chi non c’è più.