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È un disperato grido d’aiuto quello che scaturisce dalle bocche di centinaia di studenti nuoresi verso il cielo di Barbagia. Una reazione compatta e decisa, un'onda a difesa dei propri diritti, dei propri sogni e delle proprie aspirazioni di giovani d’oggi.
Era l’alba degli anni ’90 quando Nuoro divenne sede gemmata delle università isolane di Cagliari e Sassari. Un momento forte e decisivo per le sorti della società nuorese che vedeva nel progetto universitario una via d’uscita da quella fase storica che troppo spesso la aveva connotata come società ‘del malessere’. Da allora, per oltre vent’anni, il capoluogo barbaricino è stato fucina di formazione per professionisti e lavoratori che, con la dignità che contraddistingue questa gente di Sardegna, si sono distinti nei propri campi e nei propri settori seguendo cammini diversi e sempre affascinanti.
Oggi, l’Università di Nuoro vive un momento di inedita criticità dopo che la Cooperativa Ecotopia, che gestisce i servizi di amministrazione ed organizzazione delle sedi dei vari poli cittadini, ha riconsegnato al Consorzio per la promozione degli studi universitari della Sardegna centrale le chiavi di tutti i locali. Il motivo di un gesto così clamoroso è presto detto: ormai da otto mesi i 33 dipendenti della Cooperativa non percepiscono dalla Regione Sardegna gli stipendi e quanto necessario per il funzionamento dell’Università.
Così, improvvisamente, gli studenti delle facoltà di Scienze Forestali e Ambientali, Scienze Infermieristiche e Giurisprudenza hanno trovato sbarrate le porte di tutte le strutture e di tutti gli uffici universitari della città. A partire da venerdì 6 giugno, i ragazzi non hanno accesso alle biblioteche né tanto meno possono sostenere esami o usufruire dei vari servizi previsti per loro.
Nelle parole di Valentina Puddu, presidente dell’AUSF (Associazione Universitaria Studenti Forestali), tutta la preoccupazione e l’apprensione del momento. Valentina ha raccontato a Sardegna Live della sua recente elezione alla guida di un’associazione viva e propositiva che in questi mesi ha lavorato per scuotere l’ambiente dando vita ad interessanti momenti di dialogo e confronto e che ora più che mai vuole continuare un percorso di crescita: “Abbiamo iniziato la nostra avventura nell’associazione poco più di due mesi fa motivati e con tanta voglia di organizzare delle attività a favore degli studenti e non solo. L'obbiettivo dell’associazione è quello di raccogliere e coinvolgere la gente e noi siamo una squadra affiatata, sapevamo che insieme avremo fatto belle cose. Abbiamo dato vita a un bel torneo di calcetto che ci ha impegnati per un mese fino alla festosa serata della finale con le premiazioni e una pizzata fra studenti forestali. Giovedì, inoltre, saremo a Vallombrosa, in Toscana, per prendere parte a un convegno nazionale dell'AUSF Italia sulle foreste.”
Ma è l’organizzazione del Maggio Universitario Nuorese il fiore all’occhiello dei ragazzi dell’AUSF “In queste settimane” racconta Valentina “abbiamo riproposto l’appuntamento del ‘Maggio Universitario Nuorese’ che si è concluso con l’escursione naturalistica alla gola del Gorroppu. Il MUN è un attività ludico-culturale che vuole portare l’università fuori dalle aule a contatto col territorio. Prevede una serie di convegni in cui si discute di tematiche attuali con esperti e docenti e si promuove la scoperta dell'ambiente che ci circonda con escursioni aperte al pubblico.”
“Nell’edizione di quest’anno abbiamo avuto come ospiti le autorità locali (il Sindaco, il Prefetto) e poi ancora professori, cittadini e, naturalmente, tanti studenti. Purtroppo la città non partecipa ancora attivamente alle iniziative ma questo non ci scoraggia, anzi, ci spinge ad insistere nel nostro lavoro di sensibilizzazione e valorizzazione delle ricchezze del territorio.
“Siamo comunque rimasti piacevolmente sorpresi dal numero di partecipanti che hanno aderito all’escursione finale. Circa 70 persone sono venute con noi al Gorropu e, visto il successo, ne or