Quando si legge del quartiere Sant’Elia spesso lo si fa sulle pagine dedicate alla cronaca cagliaritana dove trovano spazio storie di degrado e abbandono che sembrano ormai averne delineato il profilo.

Non deve avergli dato troppo peso Gisella Congia, psicologa che utilizza la fotografia come mezzo espressivo di analisi e sensibilizzazione su tematiche sociali, quando ha deciso di trascorrere sette mesi nel quartiere cagliaritano. Una gestazione durante la quale prende forma un progetto fotografico che, da subito, assume la connotazione del viaggio tra gli abitanti e la quotidianità del quartiere: “Ma tu di dove sei? Project” racconta di una Sant’Elia costretta nel tempo a convivere con le difficoltà causate dall’edilizia insensata degli anni ‘70, affiancando ad esse lo sforzo di quanti cercano, oltre i pregiudizi, di sopravvivere onestamente.

«È un progetto che, evitando di fare leva esclusivamente sulla denuncia, raccoglie i racconti e le immagini - spiega l’autrice - ricercando e mostrando la poetica di un luogo carico di ricchezza storica e valori relazionali, restituendo la dignità che spetta ai suoi abitanti».

Il reportage, realizzato anche grazie alla collaborazione con l’associazione Sant’Elia Viva, sarà esposto al pubblico nel quartiere in ottobre. Per sostenere le spese dell’allestimento Gisella Congia ha recentemente avviato un crowdfunding, ossia una raccolta fondi che fa appello alla comunità locale attraverso la rete: non si tratta solamente di una donazione, ma della partecipazione della collettività alla realizzazione dell’iniziativa.

Il crowdfunding è destinato alla copertura di alcune spese sostenute durante i mesi di reportage e alla realizzazione del primo allestimento ufficiale della mostra.

Per saperne di più è possibile visitare la pagina facebook Ma tu di dove sei? - Photographic Project; mentre per supportare attivamente il progetto non si deve far altro che andare sul sito www.buonacausa.org, cercare “Ma tu di dove sei reportage sociale” e contribuire secondo la propria disponibilità.