Le donne di Casa Savoia indossarono a più riprese costumi sardi. Lo facevano già con abiti del continente. La regina Margherita indossava con piacere l’abito di Gressoney, in Val d’Aosta, poiché alcuni dettagli di quell’abito le parevano troppo semplici, spinse a modificarli, e le paesane del luogo diedero un “restyling” all’atavico costume.

Era una maniera per “avvicinarsi al popolo”, di annullare le distanze sociali (fittiziamente, ovvio), e di propagandare e rendere quasi “familiari” i regnanti.

Esistono molte immagini di rappresentanti della famiglia reale che indossano costumi. Ricordo la regina Margherita, ormai regina madre, in abito di Osilo; la principessa Mafalda in abito di Sennori, la principessa Giovanna in abito di Osilo, altre in abito di Quartu Sant’Elena, la principessa Iolanda con abiti di Ittiri. Sono immagini che si inquadrano non solo all’ambito di manifestazioni grosse, ma anche a quello di visite per cresimare giovani di famiglie notabili o nobili locali.

Queste immagini circolavano, diventavano cartoline, venivano riciclate, così come avviene oggi, in articoli di cronaca e hanno generato confusione.

Nella Cavalcata Sarda del 1939 la principessa di maggio era vestita da sennerese, come risulta dalle immagini scattate sul palco e fuori, durante la manifestazione. Si dice che anche la regina Margherita nella Cavalcata del 1899 indossasse un abito di Sennori, ma non esiste nessuna foto, che io sappia. Ad eccezione di una, in cui c’è scritto “Sennori” nella didascalia, ma che di fatto la ritrae nell’abito nuziale antico di Nuoro. In questa foto, inoltre, la regina appare forse troppo giovane per la sua età: si tratta di un’immagine ritoccata? Un errore? La storia di questa “storia minore” (perdonate la ripetizione!), è ancora tutta da indagare e da scrivere.

Le confusioni sono normali di fronte ad alcune incertezze, e anche di fronte al fatto che i cronisti del tempo non andavano tanto per il sottile, confondendo Osilo, Sennori e Ittiri per la ricchezza dell’abbigliamento (cosa che non di rado avviene anche oggi).

Alcuni abiti confezionati apposta per i reali venivano appositamente caricati e arricchiti. Ho visto, ad esempio, l’abito indossato dalla regina Margherita, non so in quale occasione: il grembiale di tulle è tutto ricamato con lustrini microscopici di madreperla. Davvero insolito.

Comunque le roccaforti del folklore logudorese per i Savoia erano Sennori (la cui rappresentanza aprì la Cavalcata Sarda del 1899, con il “sosia del re”), Osilo e Ittiri.

Concordo pienamente con quanto dici dei due abbigliamenti.

Vi allego una foto che ritrae la principessa Iolanda in costume di Ittiri e in compagnia della comare.