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Dopo le proteste del sindaco Ignazio Locci sull’improvviso disservizio della Guardia Medica di Sant’Antioco, rimasta chiusa per “assenza di medici” giovedì 2 maggio, si registrano passi in avanti verso il miglioramento delle criticità, ma per il primo cittadino "non basta". "Occorre un supplemento di impegno da parte dell’Assessore Regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale Armando Bartolazzi – commenta – perché non è possibile affrontare le soluzioni perennemente in emergenza".
I fatti: la Guardia Medica del Comune di Sant’Antioco giovedì 2 maggio non aveva aperto i battenti per lo svolgimento del servizio quotidiano per “assenza di medici disponibili” e il sindaco era stato informato per le vie brevi poco prima del consueto avvio del servizio, lasciando ai malcapitati pazienti un cartello posto all’esterno della struttura con il quale se ne comunicava la chiusura. Il giorno seguente Locci aveva scritto all’Assessore regionale competente, all’Ares e alla Asl 7 illustrando quanto accaduto e chiedendo un immediato interessamento.
Poco dopo era seguita la nota del Direttore del Servizio dell’Assessorato regionale con la quale si chiedeva alla Asl 7 di relazionare su quanto accaduto. E la relazione, arrivata a stretto giro, tra i tanti aspetti ha comunicato che dai buchi iniziali previsti per il mese di maggio, “grazie alla collaborazione dei Medici di C.A. già incaricati a Sant’Antioco, la Guardia Medica potrà garantire il servizio per tutto il mese ad eccezione del turno diurno di sabato 11 maggio (orario 10.00-20.00)”.
Una notizia almeno in parte positiva che il Sindaco Ignazio Locci commenta così: "Riconosciamo lo sforzo della Asl 7 e non nascondiamo le criticità. Tuttavia, non è possibile ogni volta dover affrontare le soluzioni perennemente in emergenza e per questo chiedo un supplemento di attenzione alla struttura assessoriale e in particolare all’Assessore Armando Bartolazzi, a cui riconosciamo competenze e professionalità. La medicina di base e i servizi territoriali – puntualizza – non possono essere la perenne cenerentola del sistema sanitario regionale. La Sanità territoriale è strategica per il buon funzionamento complessivo e in questo settore occorre concentrarsi subito: non c'è tempo da perdere. Se necessario bisogna innovare senza paura, per il bene dei cittadini".