PHOTO
Il feretro accolto da un lungo applauso, la scalinata gremita da una folla silenziosa a rendere l’ultimo omaggio a Michela Murgia, alla chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma. Famiglie arcobaleno, giornalisti, rappresentanti del mondo della cultura e del giornalismo, gente comune. E anche i politici rendono omaggio. Tra i primi ad arrivare, la segretaria del Pd Elly Schlein, poi arrivano anche Francesca Pascale e sua moglie Paola Turci.
Sotto le arcate della chiesa trovano riparo alcuni rappresentanti dell’Anpi, con foulard e bandiere tricolori. “Siamo qui per salutare Michela Murgia e testimoniare l’impegno che ha avuto: è stata una partigiana, sempre e comunque libera" dicono all’Adnkronos i membri della delegazione dell’Associazione partigiani d'Italia che hanno voluto mettere sul feretro il tradizionale fazzoletto triangolare. "Anche l’ultimo periodo più doloroso lo ha reso politico, condividendo con la comunità e lottando, fino all’ultimo".
Palloncini raffiguranti coloratissimi cavallucci marini si elevano nell’aria, mentre un signore orgoglioso sfoggia un cartoncino con la scritta ‘Grazie Michela’. Tra i volti noti, Concita De Gregorio, Ritanna Armeni e una lettrice di Michela Murgia, Roberta, che commossa confida all’Adnkronos: “Da oggi ci sentiamo tutti un po’ soli, un po’ orfani. Ci ha insegnato a leggere la vita, a combattere le discriminazioni, ci ha indicato la rotta da seguire. La sua è stata una vera rivoluzione umana e culturale”.
Piazza del Popolo gremita per l’ultimo saluto a Michela Murgia tanto che si registrano alcuni malori e svenimenti per il caldo. Impossibile entrare all’interno della Chiesa degli Artisti già strapiena. Ma il ‘Popolo’ di Michela Murgia, quelle che si autodefiniscono ‘sorelle di cuore e di spirito’, giunte da tutta Italia, sfinite dal viaggio e dall’ondata di calore che non da’ tregua, criticano dalla piazza l’organizzazione dei funerali della scrittrice scomparsa. "Le istituzioni - dice la giovane G. G. giunta questa mattina da Napoli con la madre - non hanno voluto omaggiarla. Ma nessuno di noi si è lasciato scoraggiare. E siamo qui a Roma”. Arrivata da Bologna una giovane studentessa M. P. è molto critica sull’organizzazione: “Mancano le forze dell’ordine, la sicurezza, un presidio medico, è dovuta svenire una persona per avere un’autoambulanza. Che per fortuna è rimasta. Le occupazioni nelle scuole e nelle università a Bologna sono organizzate meglio”, conclude.