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"Sto bene. È un’affermazione che stride con la mia situazione clinica e anche con qualche sbalzo di salute più problematico nei giorni scorsi, ma dal punto di vista soggettivo è la verità: sto bene. Mi affatico facilmente, ma scelgo con cura in cosa stancarmi. Non posso avere contatti ravvicinati con tutte le persone che me lo chiedono, ma leggo i messaggi e li condivido con chi amo, per sorridere insieme".
Michela Murgia condivide sui suoi profili social un messaggio indirizzato ai follower, dove racconta le difficili settimane che sta attraversando dopo che gli è stata diagnosticata la malattia. "Provo rabbia e senso di impotenza ogni volta che leggo una notizia, ma mi rifiuto di obbedire a questi sentimenti e così scrivo meno post d’impulso e più testi articolati che spero di pubblicare - continua -, cercando di trovare parole nuove per ricostruire il futuro che verrà (perché non può piovere fascismo per sempre)".
"Soprattutto cerco di preservare esperienze condivise con la mia famiglia - racconta -, costruire ricordi insieme, avere sempre presente che ogni lotta ha come orizzonte una maggiore felicità e questo ci autorizza da subito a prendere a piene mani tutta la felicità che c’è già. Con questo spirito domani parto per la Francia a fare cose belle con persone amate".
"È un viaggio personale, ma ne condividerò alcuni momenti nelle stories. Al rientro ad aspettarmi ci sarà la luce di questo giardino, una felicità meno francese, ma assai più mia", conclude la scrittrice.