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Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, ha fatto il punto sulla prossima manovra di bilancio durante un'intervista a Bloomberg, legge che richiederà "sacrifici da tutti".
"Stiamo ad approvare una legge di bilancio in cui saranno chiesti sacrifici a tutti. Quindi saranno chiesti sacrifici a tutti. Questo vuol dire andare a tassare gli extra-profitti? È un termine secondo me scorretto. È andare a tassare i profitti di chi li ha fatti. E quindi tutto questo tipo di sforzo è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare. Quindi devono farlo i privati, piccole, medie, grandi aziende. Facciamo tutti parte di un paese chiamato a mettere a posto i propri conti. Tutti quanti, come dice l'articolo 53, siamo chiamati a concorrere. E io sono convinto che alla fine troveremo delle situazioni equilibrate", ha detto il ministro.
Ma la sola idea di tassare i profitti delle imprese dei settori che più hanno beneficiato di un contesto di mercato favorevole fa scivolare la Borsa di Milano che chiude a -1,5%, la peggiore in Europa. Più in basso anche dell'1,32 di Parigi che scivola sull'annuncio di "imposta eccezionale" sulle imprese e sui contribuenti più ricchi ipotizzata dal governo di Michel Barnier.
Irrealistica l'idea di un versamento volontario: "Le aziende non fanno beneficenza, i contributi volontari non esistono", spiega Giorgetti ricordando "la stella polare", ovvero l'articolo 53 della Costituzione secondo cui "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Dal Mef, poi, spiegano che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l'utile ha beneficiato di condizioni favorevoli esterne. Sulle modalità del loro contributo è in corso un confronto.
"Niente nuove tasse", viene comunque messo in chiaro, anche perché qualche fibrillazione arriva da dentro la maggioranza con il portavoce di Fi, Raffaele Nevi, che sostiene con forza: "Forza Italia è sempre stata e rimane contraria ad innalzare la tassazione in Italia". I settori coinvolti dallo 'sforzo'? Il tam tam parla di banche, assicurazioni, difesa ed energia. Che infatti soffrono in borsa. Sulla difesa il ministro fa un accenno, portando un esempio, durante l'intervista: "paradossalmente uno potrebbe dire che con tutte queste guerre chi produce armi sta andando particolarmente bene e anche in questo caso c'è una situazione di mercato favorevole". Ma 'tutti' devono contribuire. Le aziende più piccole, ad esempio, sono già interessate al Concordato e "devono accettare l'idea che devono dichiarare di più" rispetto al passato per mettersi in regola, spiega il ministro.
Non significa nuove tasse, insiste anche il sottosegretario al Mef Federico Freni. "Non fanno parte del Dna di questo governo, lo abbiamo detto due anni fa e lo ribadiamo, evitiamo boutade", precisa parlando del percorso di risanamento nel quale l'Italia è impegnata con l'Ue. Ad esempio, la crescita per quest'anno - ribadisce Giorgetti - dovrebbe confermarsi all'1%, "o un risultato molto molto prossimo a quel target", come da previsioni. E i dati di finanza pubblica - aggiunge - "per quest'anno andranno meglio" di come abbiamo comunicato ai mercati e alla Commissione", visto che l'obiettivo di deficit del 4,4% "sembrava irrealistico e ora è stato aggiornato al 3,8%, quasi un unicum nel contesto europeo". "Stiamo dimostrando che non soltanto rispettiamo" quanto detto "ma facciamo meglio", quindi bisogna mantenersi credibili proseguendo con l'atteggiamento "prudente e responsabile", sostiene Giorgetti. E' per questo che per finanziare la manovra bisognerà reperire risorse da "tutto il sistema Paese", cioè "i privati, le aziende e soprattutto la Pa che sarà chiamata ad essere più performante e produttiva".