Altro momento di condivisione, altra idea vincente: ancora una volta il connubio musica - ospitalità ha fatto centro nel cuore della notte organizzata, come ogni giovedì, dal principe dell’accoglienza nel suo ritrovo di Piazza Galilei.

L’equinozio del 21 marzo sancisce l’ufficiale ingresso in Primavera (che si pregustava già nel mite Inverno della Città del Sole). Vi è qualcosa nella Primavera che non si può esprimere a parole… e allora perché non farlo in musica?!

Gli ospiti del Circolo Stammtisch hanno dato il benvenuto alla bella stagione accompagnati dalle atmosfere country, blues e rock ‘n’ roll sapientemente tessute dai Nashville Six Strings Band, tra una birra, un bratwürst, un goulasch e un apfelkorn. Dopotutto -come la stessa band ci tiene a ribadire- proponiamo musica per palati fini. A reggere le fila sempre lui, il fidato Herr Kapitän Karl Heinz.

La formazione annovera Giovanni Guiso, voce e chitarra, Giovanni Contu, chitarra, e Alessio Vinci, basso e cori.

Inizio di fuoco con Ring of Fire, celeberrimo brano di Johnny Cash (scritto dalla sua futura moglie June Carter) dove si parla dell’innamoramento… che è proprio un anello di fuoco cocente!

Il fuoco rimane protagonista anche nella successiva I’m on Fire, singolo di Bruce Springsteen estratto dal celeberrimo album Born in The USA che esprime il tormento di un ragazzo innamoratosi di una ragazza fuori dalla sua portata, peraltro già impegnata.

E sempre l’amor ch’a nullo amato amar perdona che ispira Don’t Think It Twice, scritto da un giovane Bob Dylan quando la fidanzata di allora (Suze Rotolo) prolungò a tempo indeterminato la sua permanenza in Italia.

Gli ospiti brindano e cantano, Karl, Monica e Anita si danno da fare tra bancone e cucina e il tempo corre veloce, tra le ance dell’armonica a bocca e le six strings (le sei corde delle chitarre) che dalle “tranquille” atmosfere in do maggiore ardiscono quelle energiche in sol, passando ad un po’ di nostalgia in mi (The Weight, del gruppo americano-canadese The Band, dove si racconta della permanenza di un viaggiatore in una città chiamata Nazareth, alla ricerca di vecchie amicizie con la sua amica Fanny) e calandoci anche nei ritmi più inquieti sul mi minore o in la minore (col Fisherman’s blues dei Waterboys).

E noi, ci sentiamo ora con cappello da cowboy e cinturone al galoppo nelle praterie del west, seguendo coi Rolling Stones i cavalli selvaggi (Wild Horses), ora a cantare sul tavolo di un saloon con guitar ‘n’ leather boots (chitarra e stivali in pelle), ora in una foresta o lungo un fiume… anzi, The River (capolavoro classick rock di Springsteen) …  o magari con un sassofono nella dolce Sweet Virginia, sempre in compagnia dei Rolling Stones. E subito dopo, in Ohio con Neil Young.

E ancora tanto blues (Natural Blues, Cocaine Blues, San Francisco Bay Blues), country (Tuesday’s Gone, Wagon Wheel, Willin’) e rock (I Shall Be Released, Diamonds On the Inside, Suspicious Mind). Insomma, con più di sette decenni di repertorio delle stelle della musica mondiale (per dirne alcuni, oltre ai già citati, Elvis, Lou Reed, i Dire Straits) il trio non fa mancare proprio niente!

Accompagnano i saluti dei Nashville Hey Baby -resa famosa dal film Dirty Dancing-, Solitary Man di Neil Diamond e la celeberrima Pretty Woman, colonna sonora dell’omonimo film, ispirata da una conversazione del suo autore, Roy Orbison: alla moglie Claudette, che stava uscendo, chiese se avesse abbastanza denaro con sé, sentendosi rispondere dal suo collaboratore Bill Dees “una donna carina [a pretty woman] non ha mai bisogno di denaro!”.

Salutate le atmosfere a stelle e strisce, cerchiamo il nostro cappello da cowboy, rinfoderando le colt nel cinturone dopo aver chiesto l’ultimo giro prima di recuperare le nostre fidate e moderne cavalcature (…con gli zoccoli di gomma e le selle, reclinabili, in tessuto!) e dirigerci verso il mattino.

Karl Heinz ci dà appuntamento al prossimo giovedì, per un brindisi alle festività pasquali, ed augura a tutti… Frohe Ostern!