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L’azienda tiene anche a chiarire che è improbabile che gli umani replichino l'aspetto sorprendente di Mindy in futuro; i suoi cambiamenti anatomici sono esagerati. Ma rappresenta alcune preoccupazioni scientificamente fondate che le aziende devono tenere a mente. Si consiglia quindi di fare pause di riposo regolari; alzarsi dalla scrivania; sgranchirsi un po' le gambe e far riposare gli occhi prima di fissare uno schermo.
Mindy, questo il nome del prototipo, è la figlia di una ricerca commissionata da una compagnia americana, oggi ancora più nota, per aver attirato l’attenzione mondiale sui possibili effetti psicofisici per uso non consapevole dei dispositivi elettronici.
Nello specifico, l’azienda, ponendo l’attenzione sull’impatto che la tecnologia quotidiana ha su di noi, ha raccolto ricerche scientifiche e opinioni di esperti sull'argomento, per poi collaborare con un designer 3D per produrre e mostrare visivamente un futuro umano il cui corpo è cambiato fisicamente a causa dell'uso di smartphone e altre tecnologie
Infatti l’azienda, sul suo sito internet, domanda in modo provocatorio: “Mindy potrebbe essere l'umano del 3.000 e oltre?”
La tecnologia ha rivoluzionato il modo di fare impresa e vivere la quotidianità. Che si tratti dell'accesso istantaneo a infinite conoscenze attraverso un dispositivo che abbiamo in tasca o della possibilità per le aziende di espandersi in nuovi mercati in tutto il mondo. Insomma, la portata dell'impatto della tecnologia è illimitata e, questa tendenza, non mostra segni di cedimento.
Ma in che modo il nostro corpo, attraverso le cattive abitudini, potrebbe cambiare?
Mano ad artiglio – Questo potrebbe esser causato dallo smartphone. Si potrebbe verificare dopo aver costantemente afferrato lo smartphone, piegando le dita in una posizione innaturale per lunghi periodi di tempo. Il dottor Nikola Djordjevic spiega che “Da alcuni anni, l'utilizzo di Internet attraverso il cellulare si è intensificato e ha superato la navigazione dal computer. Ora abbiamo Internet nelle nostre mani. Tuttavia, il modo in cui teniamo i nostri telefoni può causare tensione in alcuni punti di contatto causando "la mano ad artiglio", noto come sindrome del tunnel cubitale"
Gomito a 90 gradi - Conosciuto anche come "gomito dello smartphone" questo è causato dal tipico posizionamento del braccio quando si impugna e si utilizza lo smartphone, sia per un uso generico che per tenerlo all'orecchio durante le conversazioni telefoniche.
Gobba o collo tecnologico- Tornando alla postura di Mindy, gli effetti della tecnologia sul collo hanno anche dato origine a una nuova condizione. In un articolo per Health Matters , il dottor K. Daniel Riew del New York-Presbyterian Orch Spine Hospital, ha spiegato esattamente cos'è il collo tecnologico:
“Quando lavori al computer o guardi il telefono dall'alto in basso, i muscoli della nuca devono contrarsi per tenere la testa alta. Più guardi in basso, più i muscoli devono lavorare per mantenere la testa alta. Questi muscoli possono diventare eccessivamente stanchi e doloranti guardando i nostri smartphone e tablet o trascorrendo la maggior parte della nostra giornata lavorativa al computer".
Cervello più piccolo – Questa analisi è quella più legata all’analisi degli scorsi processi evolutivi umani ed è quella non evidente ad occhio nudo.
La tecnologia potrebbe anche cambiare le dimensioni del nostro cervello: una ricerca ha mostrato come il cervello umano si sia ridotto tra 1,9 milioni e 10.000 anni fa. Perchè? Grazie ai progressi tecnologici in agricoltura, salute e molti altri ceti sociali, ora l’uomo può fare molto meno per sopravvivere rispetto al passato. Seguendo la teoria evolutiva, non vengono selezionate solo le persone con un cervello più grande.
Seconda palpebra – Questo cambiamento potrebbe essere il più sorprendente. Non si tratta, infatti, di cambiamento negli arti già esistenti ma di un mutamento con conseguente nascita di una nuova componente fisica: una seconda palpebra. Ma come viene giustificata questa idea?
La ricerca sugli schermi che causano mal di testa, affaticamento degli occhi e persino cecità è ben consolidata, ed è stato Kasun Ratnayake dell'Università di Toledo a suggerire allo studio uno sviluppo evolutivo radicale che potrebbe limitare la quantità di luce dannosa a cui sono esposti gli occhi: "Gli esseri umani possono sviluppare una palpebra interna più grande per prevenire l'esposizione a una luce eccessiva, oppure il cristallino dell'occhio può essere sviluppato in modo evolutivo in modo tale da bloccare la luce blu in entrata ma non altre luci ad alta lunghezza d'onda come il verde, il giallo o il rosso".
Il battito di ciglia di Mindy, proveniente da un'altra palpebra interna che protegge dall'eccessiva esposizione alla luce dei dispositivi tecnologici, è il cambiamento evolutivo finale dell’essere umano futuristico con effetti tecnologici.
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