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Altri cinque sospetti sono finiti in manette per l'omicidio delle due turiste scandinave a Imlil, alle pendici del monte Toubkal. Sale così a 18 il numero di persone che, secondo le indagini del BCIJ, l'ufficio centrale di indagini giudiziarie, potrebbero essere coinvolte a vario titolo nell'orrenda fine di Louisa Vestergager Jespersen, danese di 24 anni e di Maren Ueland, svedese di 28.
Se le accuse fossero confermate, si profilerebbe una rete di malavitosi, secondo gli inquirenti "ispirata all'Isis" e "sotto l'influenza dell'emiro del terrore, Abu Bakr al Baghdadi", ma non direttamente collegata all'autoproclamato Stato islamico. È Abdelhak Khiame, il capo del BCIJ, che lo ha affermato in un'intervista pubblicata nei giorni scorsi.
Per i primi quattro arrestati è stato trovato un video nel quale i presunti assassini prestano giuramento all'Isis di cui si dicono "soldati". Non ci sarebbero però al momento evidenze del fatto che l'omicidio sia stato commesso in coordinamento con i terroristi attivi in Siria, Iraq o Libia.