Il piano di rimpatrio è denominato Derech Eretz, che significa 'il cammino della terra' in ebraico. Questo nome porta con sé un ricco bagaglio di significati culturali e religiosi, simboleggiando la possibilità per gli ostaggi portati a Gaza il 7 ottobre 2023 di tornare finalmente alla libertà dopo 467 giorni di prigionia. L'accordo tra Hamas e Israele, ottenuto con grande fatica e sofferenza, è finalmente stato concluso, portando sollievo alle famiglie dei rapiti che hanno vissuto giorni di incertezza e ansia. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il successo dell'accordo, dissipando le paure e aprendo la strada alla tregua a Gaza.

L'intesa raggiunta ha coinvolto intense trattative tra diversi attori, tra cui gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto, che hanno esercitato forti pressioni su Hamas per giungere a una soluzione. La tregua entrerà in vigore immediatamente a Gaza, mentre il rilascio dei prigionieri avverrà in due fasi, con particolare attenzione alla sicurezza e alla salute degli ostaggi. La popolazione, sia a Gaza che a Tel Aviv, ha reagito con sentimenti contrastanti di gioia e sollievo, consapevole che il cammino verso la pace è appena iniziato.

Personalità politiche come Joe Biden e Antonio Tajani hanno accolto con favore l'accordo, sottolineando l'importanza di consolidare la tregua e di proseguire gli sforzi per la pace nella regione. L'Unione Europea ha dichiarato il suo impegno a sostenere ogni iniziativa volta a garantire una pace duratura e una ripresa della regione mediorientale.