Anche McDonald's annuncia la chiusura in via temporanea di tutti i fast food presenti in Russia, 850 in tutto, a seguito dell'invasione dell'Ucraina. La catena "proseguirà a pagare i suoi 62.000 dipendenti, che hanno dato anima e corpo per il nostro marchio". 

La società ha affermato che le attività in Russia ed Ucraina contribuiscono per il 9% alle sue entrate annuali (2 miliardi di dollari). Sulla stessa scia Starbucks, che nella stessa giornata ha annunciato la chiusura dei suoi 130 locali nel Paese, mentre le multinazionali Coca Cola e Pepsi interromperanno le vendite in Russia.

L'amministratore delegato, Chris Kempckinski, nel dare l'annuncio ha spiegato che ''i valori in cui crediamo ci portano a non poter ignorare l'inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina". Impossibile, ha aggiunto il Ceo, prevedere quando i ristoranti  riapriranno.    

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