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Ancora sangue e paura in un campus degli Usa. Alla South Carolina University si è verificata una sparatoria in cui sono rimaste uccise due persone.
Questa volta, secondo quanto riferito dalla polizia, si tratta di un omicidio-suicidio e non ci sarebbe stato il pericolo di un killer pronto a sparare indiscriminatamente, come successo in passato in diversi altri atenei o scuole d'America, con un tragica scia di morti.
L'ateneo ha però reagito preparandosi al peggio. L'eco dei colpi d'arma da fuoco è stata udita chiaramente in tarda mattinata provenire dai laboratori del New School of Public Health. Pochi attimi dopo è scattato l'allarme. Tutti gli accessi ai vari edifici dell'università sono stati bloccati, mentre gli studenti e il personale sono corsi a mettersi al riparo, barricandosi nelle aule o nei laboratori, bloccando le porte con banchi e con le sedie.
Quasi contemporaneamente, nel campus sono quindi arrivati gli agenti dello Swat, le forze speciali della polizia e di altre agenzie della sicurezza.
Hanno isolato la zona e con le armi spianate hanno iniziato a setacciare tutta l'università. Infine hanno trovato i corpi senza vita di due persone nell'edificio della New School of Public Health.
La direzione dell'ateneo ha quindi dato il cessato allarme, allo stesso modo in cui aveva inizialmente esortato via Twitter tutti coloro che si trovavano all'interno a mettersi al riparo.
Con un messaggio ha informato che «non c'è più alcuna minaccia nel campus», anche se la New School of Public Health rimane chiusa e le lezioni che dovevano svolgersi lì per oggi sono state cancellate.
L'identità della persona che ha sparato e della sua vittima non sono state rese note, nè il loro sesso, o il possibile movente, nè tantomeno se si tratti di studenti o dipendenti dell'università. La polizia ha affermato che darà altri dettagli solo nelle prossime ore, forse domani.