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La cronista scomparsa in queste ore è riapparsa al fianco del suo avvocato, Dmitry Zakhvatov
La cronista russa, dipendente della tv di stato, aveva interrotto una diretta facendo irruzione negli studi televisivi con in mano un cartello di protesta contro la guerra in Ucraina diventato il simbolo di disapprovazione nei confronti di Vadim Putin: “Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo”.
La testata dissidente bielorussa Belsat, ha reso noto che i suoi legali non riuscivano a trovarla, non sapevano che fine avesse fatto, ma l’agenzia di stampa russa Tass (legata al Cremlino) ha immediatamente fatto sapere che la giornalista è detenuta.
Ovsyannikova è riapparsa al fianco del suo avvocato, Dmitry Zakhvatov, e risulta essere sotto processo presso il tribunale Ostankino di Mosca per un reato amministrativo, ossia l’organizzazione di un evento pubblico non autorizzato. La pena massima è di 10 giorni. Lo riferisce la Bbc.
Come riporta ‘Open’ immediatamente è arrivato l’appello delle Nazioni Unite alle autorità russe perché garantiscano che la donna «non subisca rappresaglie». Un amico di Ovsyannikova parlando con il “Guardian” ha detto: «La rabbia si è accumulata in lei da quando è iniziata la guerra. Due giorni fa mi ha detto che aveva intenzione di fare quel gesto».