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E’ salito a 49 morti e 30 feriti il bilancio dell’attacco terroristico avvenuto intorno alle 15 (circa le 3 di notte in Italia) in due moschee della città di Christchurch, in Nuova Zelanda.
Quei lunghi 17 minuti di terrore sono stati trasmessi in diretta Facebook da uno dei 4 terroristi, il 28enne australiano Brenton Terrant, che ha posizionato sopra il suo elmetto una GoPro che ha filmato le sue azioni accompagnate dai suoi commenti su ciò che stava facendo.
Terrant aveva pubblicato sui social anche un manifesto contro gli immigrati, di oltre 80 pagine, dove tra i diversi delirii razzisti si definiva un nuovo “white supremacist”, e dove racconta che per preparare l’attentato ci sono voluti due anni di progetti e addestramento. Il video e il manifesto sono stati ora rimossi dai tecnici dei social, anche se ormai risulta impossibile rimuoverne completamente i contenuti che in tanti avevano già condiviso.
Nella sua auto Terrant aveva armi, munizioni e taniche di benzina. I caricatori erano stati ben etichettati con nastro adesivo e scritte bianche che riportavano i nomi di antiche battaglie e più recenti attacchi contro le comunità musulmane: tra queste anche il nome di Luca Traini, l'estremista di destra autore dell'attacco contro migranti compiuto l'anno scorso a Macerata.
Il primo ministro neozelandese Jacinta Arden ha parlato di “giorno più nero nella storia della Nuova Zelanda”.
Foto Ansa