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Gli Stati Uniti hanno annunciato la morte, avvenuta in un raid notturno in Siria, del leader dello Stato Islamico, Abu Ibrahim al Quraishi. Il presidente degli Usa, Joe Biden, ha detto che tutti i membri delle Forze speciali impegnate nel raid sono in salvo. Biden ha spiegato di aver dato il via libera all'attacco per "proteggere il popolo americano e i nostri alleati e per rendere il mondo più sicuro".
Secondo fonti dell'amministrazione Usa, citate dal New York Times, il leader del Califfato si sarebbe fatto saltare in aria. La deflagrazione avrebbe ucciso i membri della sua famiglia.
Nelle scorse ore si era diffusa la notizia di una incursione delle forze speciali Usa nel nord della Siria: un’operazione massiccia che ha portato alla morte di 13 persone, tra cui sei minori e quattro donne. L’assalto, scattato nella notte, ha contato sul supporto di elicotteri.
I commandos statunitensi, dopo aver circondato un’abitazione nella località di Atmeh (regione di Idlib), hanno invitato alla resa le persone asserragliate in una casa ma, dopo un paio d’ore, chi era all’interno avrebbe aperto il fuoco usando fucili e lanciagranate. La battaglia è proseguita intensa e si è conclusa con un’esplosione che ha devastato l’edificio. Nelle fasi concitate un elicottero è stato costretto ad un atterraggio d’emergenza.
Al Quraishi aveva preso il posto di Abu Bakr al Baghadi il 31 ottobre 2019, dopo che questi era stato ucciso nel corso di un’incursione in un villaggio ad una trentina di chilometri di distanza da quello teatro dell'operazione di stanotte.